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Coronavirus, a Hong Kong confermato il primo caso di reinfezione

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Confermato il primo caso di reinfezone da coronavirus. La notizia arriva da Hong Kong: possibile svolta (negativa) per cure e vaccini.

I ricercatori di Hong Kong hanno documentato il primo caso confermato di reinfezione da coronavirus, a oltre 4 mesi dal primo tampone positivo. Lo studio potrebbe rappresentare una svolta (non necessariamente in chiave positiva) nella realizzazione di un vaccino efficace e nella comprensione di come agisce il virus sull’organismo umano.

Primo caso di reinfezione da coronavirus

La notizia, riporta il New York Times, è stata diffusa dai ricercatori dell’Università di Hong Kong (guidati dal dottor Kwok-Yung Yuen) nella giornata di lunedì 24 agosto 2020. “Un paziente apparentemente giovane e sano ha riportato un secondo caso di infezione a 4 mesi e mezzo dalla prima diagnosi” si legge nel report degli esperti. Il paziente – un 33enne residente a Hong Kong – è stato fermato durante un controllo aeroportuale mentre faceva ritorno a casa dopo un viaggio in Europa (precisamente in Spagna).

Le conseguenze della scoperta

Lo studio preoccupa la comunità internazionale, perché suggerisce che l’immunità al coronavirus potrebbe durare solo pochi mesi e questo renderebbe possibili casi di reinfezione. Se fosse confermato, lo studio avrebbe significative conseguenze anche sullo sviluppo di un vaccino.

Ma la scoperta potrebbe anche avere risvolti positivi. L’assenza di sintomi e il buon stato di salute generale del 33enne sembrerebbero indicare, secondo i ricercatori, che le eventuali reinfezioni si presentano in una forma ben più blanda della prima.

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