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Covid, Trump: "Non volevo creare panico"

Donald Trump

Donald Trump sarebbe stato consapevole della pericolosità del virus già a febbraio, lui si difende: "Non volevo creare panico".

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rilasciato alcune dichiarazioni (e giustificazioni) sul Covid rispondendo a chi lo accusa di aver sottovalutato la situazione, dopo quanto emerso dall’ultima opera dell’autore Bob Woodward: “Rage”. Il tycoon ha affermato: “Non volevo creare panico”. Secondo quanto riporta il libro del noto giornalista, Trump sarebbe stato a conoscenza della letalità del virus già da febbraio. Trump quindi non avrebbe voluto creare caos e paura tra la popolazione, né tantomeno “volevo portare questo paese e il mondo nel delirio”.

Covid, Trump: “Volevamo mostrare fiducia”

Donald Trump sarebbe stato consapevole della pericolosità del coronavirus già da febbraio. Il presidente USA si è giustificato dinanzi ai giornalisti affermando che la sua intenzione era non creare panico, precisando: “Volevamo mostrare fiducia. Possiamo dimostrare di essere forti”. Ha in seguito rivendicato: “Il lavoro che abbiamo fatto è stato incredibile. Ma non vogliamo instillare il panico”.

Trump: “Svolto un lavoro incredibile”

Alla domanda se qualcosa potesse essere fatto per salvare più vite, Donal Trump ha risposto: “Penso che da ogni punto di vista abbiamo fatto un lavoro incredibile”. Intanto, Carl Bernstein, il giornalista che con Bob Woodward svelò agli USA la verità sullo scandalo Watergate, ha accusato Trump con parole pesanti: “Lo ascoltiamo insabbiare questa grande emergenza nazionale. Questo è uno dei più grandi crimini presidenziali di sempre…”.