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Coronavirus, chi non indossa la mascherina scava tombe per le vittime

coronavirus indonesia

In East Java il governatore ha deciso che chi non indossa la mascherina dovrà aiutare i becchini a tumulare le salme delle vittime.

Chi non indossa la mascherina per il coronavirus scaverà le tombe in Indonesia. Questa la punizione decisa ad East Java che si trova ad affrontare un nuovo lockdown ed un numero di contagi sempre più preoccupante. Il governatore: “Ci sono solo tre becchini disponibili al momento, quindi ho pensato che avrei potuto anche mettere queste persone a lavorare con loro“.

Coronavirus, in Indonesia per punizione si scavano tombe

La decisione arriva dalle autorità dell’East Java e la punizione è stata già adottata nei confronti di 8 persone. Per il governatore Suyono si tratta di una buona occasione per potenziare l’organico nel cimitero di Ngebetan. Soltanto 3 becchini devono occuparsi di tumulare le salme delle vittime di covid, così “ho pensato che avrei potuto anche mettere queste persone a lavorare con loro”, ha detto il governatore locale.

Tutti coloro che verranno sorpresi senza la mascherina saranno costretti a rimuovere il terreno, posizione le assi di legno nella fossa, mentre i funzionari della sanità pubblica si occuperanno dei corpi, muniti tutti di sistemi di protezione.

Il precedente: sdraiati in una bara

Non si tratta della prima sanzione “particolare” prevista dalle autorità indonesiane nel tentativo di convincere i cittadini a indossare correttamente i dispositivi di protezione individuale. Per una settimana la polizia di Giacarta ha costretto chi girava senza mascherina a passare 5 minuti in una bara, se voleva evitare multe o lavori socialmente utili. L’obiettivo era di aumentare la consapevolezza delle conseguenze del virus, ma le stesse autorità di Giacarta hanno ritenuto la misura troppo controversa e l’hanno revocata dopo pochi giorni.

La forte diffusione dell’epidemia nel Sud est asiatico ha spinto le autorità a varare un nuovo lockdown coinvolgendo anche la capitale Giacarta. Le misure saranno valide fino al 27 settembre. Solo nella capitale si sono registrati 54.000 casi dall’inizio della pandemia, ovvero un quarto del totale nazionale. I morti sono arrivati a quota 1.390.