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Bielorussia, il Parlamento europeo non riconosce Lukashenko

Lukashenko non riconosciuto dal parlamento europeo

Il Parlamento europeo non riconosce Lukashenko: in Bielorussia verranno indette nuove elezioni presidenziali sotto la supervisione internazionale.

Il Parlamento europeo non ha riconosciuto Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia eletto lo scorso 9 agosto, affermando che le votazioni si sono svolte “in flagrante violazione di tutti gli standard riconosciuti a livello internazionale“. Sono state inolte richieste sanzioni contro Lukashenko stesso per la violenza utilizzata nella repressione delle manifestazioni del popolo contro di lui, avvenute in tutto il Paese a difesa della libertà, nonché per la repressione di Internet e dei media.

Lukashenko non riconosciuto dal Parlamento europeo

Il 5 novembre, dunque, quando scadrà il mandato di Aleksandr Lukashenko, egli non verrà più riconosciuto dal Parlamento europeo. Le nuove elezioni “dovranno essere condotte il prima possibile con la supervisione internazionale“, si legge. I sì sono stati 574, 37 i no e 82 le astensioni. Tra i votanti a favore anche Pd, M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia. La Lega, invece, si è astenuta.

L’elezione di Aleksandar Lukashenko

Aleksandr Lukashenko ricopre la carica di presidente della Bielorussia dal 1994 e, nel corso del suo mandato, spesso i suoi atteggiamenti sono stati definiti autoritari ed egli stesso è ritenuto “l’ultimo dittatore d’Europa”. Alle ultime elezioni ha ottenuto circa l’80% dei voti contro il 10% della sfidante dell’opposizione Sviatlána Cichanóŭskaia, ma i brogli elettorali perpetuati sono evidenti. Cichanóŭskaia stessa, per evitare ripercussioni sulla sua famiglia, è stata costretta a espatriare in Lituania. Secondo le sue stime i voti realmente da lei ottenuti erano tra il 60% e il 70%. Proprio per i risultati delle elezioni molte città della Bielorussia sono insorse.