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Coronavirus, l'allarme dell'UE: "Situazione in Europa preoccupa"

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In Europa alcuni stati si troverebbero in una situazione d'emergenza coronavirus peggiore rispetto ai mesi del picco.

L’UE lancia allarme: in Europa preoccupa la situazione di alcuni stati, dove si sarebbero raggiunti numeri ancor più alti del picco di marzo. Il commento della commissaria alla Salute: “Misure di controllo effettuate male e non efficaci. Non bisogna abbassare la guardia adesso“. Raggiunti i 5 milioni di contagi nel Vecchio Continente.

Coronavirus, allarme in Europa

La situazione coronavirus in Europa non migliora, e proprio dall’UE arriva l’allarme: “Alcuni stati dell’Europa si trovano in condizioni peggiori rispetto al picco di marzo“.

La Commissaria alla Salute di Bruxelles Stella Kyriakides fa il punto dell’emergenza, alla luce dei casi in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito: “Significa che le misure di controllo adottate non sono state abbastanza efficaci o non sono state applicate, o non sono state seguite come dovuto“.

Fondamentale che gli Stati adottino tutte le misure necessarie al primo segnale di nuovi focolai, come il rafforzamento dei test e contact tracing“, continua Kyriakides. “Bisogna migliorare la sorveglianza sanitaria pubblica, garantire di un migliore accesso ai dispositivi di protezione individuale e ai medicinali e garantire di capacità sanitarie sufficienti, in linea con le azioni presentate dalla Commissione a luglio“.

Non abbassare la guardia

Secondo quanto riporta l’agenzia Afp, nella giornata di mercoledì 23 settembre si sarebbe raggiunta la soglia dei 5 milioni di casi in Europa. Numeri allarmanti e che sarebbero segni premonitori dell’avvicinamento di una seconda ondata.

La nuova valutazione del rischio ci mostra che non possiamoabbassare la guardia”, avvisa Kyriakides. “Con gli Stati membri che hanno registrato un numero di casi più elevato rispetto al picco di marzo. Siamo in un momento decisivo e tutti devono agire con decisione e utilizzare gli strumenti di cui disponiamo. Questa potrebbe essere la nostra ultima possibilità per evitare un ripetersi della situazione della primavera scorsa“, ha concluso il suo intervento il commissario alla Salute.