> > Migranti: al via lo sgombero del campo profughi di Calais

Migranti: al via lo sgombero del campo profughi di Calais

Sgombero campo profughi Calais

Nella mattinata del 29 settembre è iniziato lo sgombero del campo profughi di Calais conosciuto come il campo profughi più esteso d’Europa.

A Calais nel nord della Francia è stato disposto dal prefetto Louis Le Franc lo sgombero del campo profughi di Calais. La struttura è conosciuta per essere uno dei campi migranti più grandi d’Europa. Il motivo di tale provvedimento è ricollegabile alla volontà da parte del prefetto di evitare che il si creino occasioni di assembramento. Si tratta di una delle operazioni più importanti dal 2016 quando è stato disposto lo sgombero della cosiddetta “Giungla” di Calais. Stando a quanto viene riportato da Fanpage.it, lo sgombero di queste ultime ore sta avvenendo in modo pacifico, a differenza dello sgombero del campo profughi “Giungla” del 2016 nella quale i migranti opposero strenua resistenza, tanto che in quell’occasione la polizia francese fu costretta ad impiegare i lacrimogeni per sedare la rivolta.

Calais, al via lo sgombero del campo profughi

“Lo sgombero è stato fatto perché vogliamo evitare ogni concentrazione o nuovo punto di assembramento stabile di migranti a Calais”. Ad annunciarlo è stato il prefetto Louis Le Franc, che ha proceduto nella mattinata del 29 settembre con lo sgombero del campo “La de Virval” che si trova nei pressi dell’ospedale di Calais. Ad ogni modo come ha dichiarato il prefetto Le Blanc si tratta di uno sgombero che prevede una soluzione concreta finalizzata ad ospitare le persone che alloggiavano all’interno della struttura.

Il campo ospitava circa 700-800 persone per lo più profughi provenienti da Medio-Oriente e Africa che vi sostavano in attesa di attraversare lo stretto di Dover alla volta del Regno-Unito. A questo proposito il direttore dell’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apatridi Pascal Brice aveva dichiarato: “Tra i migranti che si stabiliscono qui a Calais, sono sempre più numerosi coloro che decidono di abbandonare il loro progetto di raggiungere il territorio britannico. Ormai vogliono restare in Francia”