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Bimbo di 4 anni sconfigge il cancro dopo 93 sedute di chemioterapia

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Vince la battaglia contro la leucemia a soli quattro anni: la storia incredibile di Santiago, sottopostosi a 93 sedute di chemioterapia.

È soltanto un bimbo ma Santiago Morales è da tutti considerato un supereroe perché, a soli quattro anni, sconfigge un cancro dopo 93 sedute di chemioterapia. La storia incredibile a lieto fine viene dagli Stati Uniti.

Il bimbo supereroe: dal dramma alla salvezza

Santiago Morales è un bambino di soli quattro anni. I genitori ricordano che era sempre molto attivo e con la voglia di giocare. Eppure, nel gennaio scorso, gli è stata diagnosticata una forma di leucemia. “La verità è una cosa che da padre non ci si aspetta” è stato il commento del padre all’emittente televisiva Telemundo. La malattia fende la vita del piccolo e della sua famiglia come un fulmine a ciel sereno. I medici aggiungono che si tratta di una forma aggressiva nei bambini piccoli, come confermano i recenti studi del National Cancer Institute. Inoltre, per il piccolo sopraggiunge una crisi sanitaria mondiale: la pandemia di Covid-19.

Le sedute di chemioterapia in piena emergenza Covid

A causa dell’emergenza sanitaria, la famiglia teme nel percorso già difficile del piccolo. Le sedute di chemioterapia sono tantissime. Se ne conteranno 93 alla fine, alcune anche dolorose: “Non smetteva di piangere” ha confessato il padre. Alla spossatezza fisica delle iniezioni, sopraggiunge la difficoltà di interazione dei genitori con il piccolo Santiago. Un’infezione di Covid-19 potrebbe portare alla morte il bimbo, che ha un tasso di linfociti nel sangue sopra la media. Questa situazione, per quanto difficile, non ha tuttavia fermato il bambino. Dopo otto mesi di trattamento, 30 giorni in ospedale e 93 cicli di chemioterapia, il piccolo può dire di aver superato la malattia.

Il bimbo sconfigge il cancro con le sedute di chemioterapia

Oggi il cancro è in remissione: un messaggio positivo secondo i medici, che indica come Santiago abbia vinto nella battaglia contro la leucemia. Ora, a chemio finita, il piccolo è tornato a casa dove può godere delle attenzioni di tutta la famiglia: “È un momento in cui no si può credere che il trattamento sia finito, che non farà più la chemioterapia, che non soffrirà più a letto, che non piangerà più“. ha ammesso il padre. Ora al bimbo non resta che sottoporsi a controlli medici per due anni consecutivi prima di poter dire di essere uscito, una volta per tutte, da questa terribile malattia.