> > Pescatori siciliani sequestrati in Libia: anche oggi nessuna novità

Pescatori siciliani sequestrati in Libia: anche oggi nessuna novità

pescatori siciliani

Ancora nessuna novità circa la liberazione dei 18 pescatori siciliani, sequestrati dalle milizie al largo della Libia lo scorso 1 settembre.

Sono passati ormai due mesi dal sequestro dei diciotto pescatori siciliani da parte di forze vicino al generale della Libia Haftar e sul caso non si ha ancora alcuna notizia. L’ultimo contatto che i familiari hanno avuto con loro risale a metà settembre 2020: si tratta di una chiamata ricevuta da un numero sconosciuto effettuata dal carcere di El Kuefia in cui hanno potuto parlare per breve tempo con i loro parenti rapiti.

Aggiornamento del 1 novembre 2020

Sono trascorsi esattamente due mesi da quando – lo scorso 1 settembre – 18 pescatori siciliani sono stati sequestrati dalle milizie libiche mentre erano impegnati nella pesca al gambero rosso a 38 miglia dalle coste della Libia. Ad oggi, domenica 1 novembre, non si hanno ancora notizie di alcun passo avanti nelle trattative per favorire il loro rilascio da parte dei libici.

L’appello del presidente siciliano Musumeci

Ora vogliamo sapere come stanno le cose. L’importante è che ci sia una verità davanti alla quale attrezzarsi, restare nell’incertezza è un logoramento non più accettabile“. Sono state queste le parole che pronunciò il governatore siciliano Nello Musumeci al termine di un incontro tenutosi lo scorso 2 ottobre a Palazzo d’Orleans con i familiari dei pescatori, i quali nei giorni precedenti si erano incatenati davanti al palazzo di Montecitorio.

In precedenza il governatore della Sicilia Nello Musumeci aveva chiesto di “fare di più sui pescatori detenuti in Libia. Al posto del ministro Luigi Di Maio andrei subito a parlare con le autorità a Tripoli. Mi auguro abbia la forza di farlo. Giuseppe Conte mi ha assicurato un intervento personale ma credo non si sia fatto tutto quello che andava fatto“.