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Chi sono i Proud Boys, milizia estremista di Trump?

Chi sono i Proud Boys di Trump

Chi sono i Proud Boys, la milizia di estrema destra di Trump? Il gruppo si proclama contro POC, comunità LGBT+, islamici e non solo.

Chi sono i Proud Boys? Questo nome identifica la milizia armata di estrema destra negli Usa, sdoganata da Donald Trump durante il primo dibattito presidenziale in tv. In questa occasione il giornalista Chris Wallace aveva chiesto al presidente di condannare i suprematisti bianchi e invitarli a fare un passo indietro, mentre questi ha controbattuto: “Fate un passo indietro ma tenetevi pronti”.

Chi sono i Proud Boys

Poco dopo, il tweet del presidente Proud Boys Enrique Tarrio dalla Florida: “Standing by sir”, ovvero “ci teniamo pronti”. Per molti americani questi sono i veri terroristi, persone che si definiscono misogini, islamofobi, antisemiti, anti POC (People Of Color), anti LGBT+. Negli ultimi 4 anni il gruppo ha partecipato a scontri contro gli antifascisti anarchici a Portland, Los Angeles e Berlkeley.

Nel 2017 una marcia neonazista su Charlottesville, organizzata da uno di loro, finì con la morte di un giovane pacifista. “Mi sono venuti i brividi anzi, ce li ho ancora. Il presidente ha detto alla gente di stare in guardia, cioè: preparatevi alla guerra, ha dichiarato Andrew Anglin, fondatore del sito neonazista Daily Stormer.

Le origini della milizia

I Proud Boys sono nati nel 2016 da un’idea di Gavin McInnes, che si definisce “campione dei valori dell’Occidente e orgoglioso di essere bianco”. Nel 2008 divenne co-fondatore della rivista Vice, poi la lasciò per scrivere libri dal dubbio gusto. Il gruppo in origine era una sorta di club per soli uomini, ma con l’ingresso di Trump alla Casa Bianca si è trasformato in milizia armata ai comizi repubblicani, facendo anche da guardia del corpo a controversi blogger.

La protesta LGBT+

Di rimando al messaggio dei Proud Boys diretto a Trump, si è mobilitata la comunità LGBT+ con una protesta pacifica sui social network. Come? Associando all’hashtag #proudboys foto di coppie gay, ricollegandosi al concetto di “pride” ovvero orgoglio da sempre alla base della comunità.

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Anche Bobby Berk, protagonista del programma Netflix “Queer Eye”, ha partecipato twittando una suo foto accanto al marito e chiedendo di trasformare l’hashtag dei suprematisti in un messaggio d’amore.

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