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Coronavirus in Cina: nessun contagio locale e boom del turismo

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Nessun nuovo caso locale di coronavirus in Cina, solo 21 casi importati, questo il bilancio aggiornato alla giornata di ieri. Tornano i turisti.

Sembra proprio che in Cina la seconda temutissima ondata da Coronavirus non sia arrivata, almeno a guardare i casi registrati nelle ultime settimane. Mentre l’Europa, gli Usa e il resto del mondo si ritrovano con numeri da Coronavirus pari, se non superiori, ai mesi di marzo-aprile, la Cina invece sembra resistere bene in questa fase, e vede invece un vero e proprio boom turistico. Complice anche la settimana d’oro, un periodo di otto giorni di ferie per tutti i lavoratori cinesi terminato l’8 ottobre, il mercato del turismo è ritornato ai livelli pre-Covid.

Coronavirus, i contagi in Cina

La Commissione Sanitaria Nazionale ha affermato che i casi di importazione confermati nella giornata di ieri erano 21, di cui 10 nella provincia di Shaanxi, 6 a Shanghai, 3 nel Guangdong e 2 nel Liaoning, per un totale di 2972 casi importati. La Commissione ha anche annunciato la guarigione di 15 pazienti e la loro dimissione ospedaliera, mentre non sono stati segnalati decessi. Il totale quindi dei casi in Cina da inizio pandemia si attesta a 90728, con 206 pazienti in cura, 80681 pazienti guariti e 4739 pazienti deceduti. Sempre di ieri è la notizia che 5 casi risultano sospetti e che 7924 contatti ravvicinati si trovano sotto osservazione medica. La Commissione ha inoltre dichiarato che 357 sono i pazienti asintomatici e di questi 355, che non provengono dalla Cina continentale, sono sotto osservazione.

Il boom del turismo

Nonostante tutto i cinesi hanno ricominciato a viaggiare e la “settimana d’oro” appena terminata, si è presentata come una delle più fruttuose, in termini economici, dai tempi pre-Covid. La China-Union Pay, la più grande rete di carte del mondo, ha visto aumentare del 9.6% gli acquisti online già nei primi tre giorni di vacanza. Anche le prenotazioni alberghiere sono schizzate alle stelle, oltre il 50% su base annua, mentre le prenotazioni dei biglietti aerei e siti turistici sono aumentati del 16%. Un chiaro segno della ripresa della Cina ai tempi della pandemia. Il tutto potrebbe essere ricollegabile al fatto che i numeri di contagi in Cina, non sono elevati come in altri paesi, inoltre chi arriva dall’estero deve fare il tampone prima di imbarcarsi ed effettuare una quarantena di 14 giorni in albergo e registrarsi su un’app.

Ora non rimane da capire se la “settimana d’oro” sarà stata davvero tale, o se invece avrà dato vita ad una nuova scia di contagi, soprattutto nelle aree più rurali, dove i controlli sono meno stringenti rispetto alle grandi città.