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Coronavirus Regno Unito, esperti: "Raggiunto punto di non ritorno"

Boris Johnson

Il coronavirus preoccupa il Regno Unito: "Raggiunto punto di non ritorno, le prossime settimane saranno le più difficili"

L’impennata di contagi da coronavirus negli ultimi giorni preoccupa il nostro Paese, ma ci sono altri Paesi dove la pandemia fa più male che in Italia: ne è un esempio il Regno Unito, dove gli esperti hanno dichiarato che la situazione ha ormai raggiunto un punto di non ritorno.

Uk, raggiunto punto di non ritorno

Il Regno Unito sembra non aver imparato la lezione: dopo la prima ondata di coronavirus, che ha colpito con forza il Paese, anche la seconda non sarà facile da affrontare. È ciò che confermano gli esperti, che hanno annunciato come l’evolversi della pandemia nel Regno Unito abbia raggiunto un punto di non ritorno.

“Purtroppo, così come la notte segue il giorno, i decessi aumenteranno nelle prossime settimane. Ci stiamo avviando verso i freddi mesi invernali e ci stiamo muovendo controvento”.

L’allarme è stato lanciato dal professor Jonathan Van-Tam, principale consulente del governo su questioni sanitarie. Per il professore la situazione ha raggiunto un punto di non ritorno come era successo a marzo, quando il Paese di Boris Johnson ha dovuto affrontare le conseguenze critiche dell’elevata diffusione del virus. Per il Regno Unito le prossime settimane saranno le più difficili da affrontare, e per il dottor Van-Tam la soluzione è una sola: limitare i contatti tra persone. Che, nel caso più estremo, porterebbe a un nuovo lockdown.

Coronavirus, Regno Unito a rischio lockdown

Mentre gli esperti sono allarmati dalla situazione della pandemia nel Regno Unito, il presidente Boris Johnson annuncerà a breve una serie di restrizioni che variano a seconda del territorio in cui saranno applicate. Tre sarebbero i livelli di limitazioni imponibili nelle varie aree del Paese, a seconda del numero dei contagi: sono ancora in definizione gli ultimi dettagli. Quel che si apprende, però, è che il livello più alto consisterebbe in una sorta di vero e proprio lockdown, con chiusure di bar e ristoranti e spostamenti limitati per i cittadini.