La Brigham Young University-Idaho ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale ha presentato un’accusa rivolta a diversi suoi studenti, i quali si sarebbero fatti infettare volontariamente con il Covid al fine di vendere il loro plasma. L’università ha reso noto che sarà avviata un’indagine e tutti gli studenti colpevoli saranno sospesi. Bisogna ricordare, infatti, come il plasma di un infettato vada a sviluppare gli anticorpi del coronavirus.
Covid, si fanno infettare per vendere il plasma
L’ateneo della Brigham Young University-Idaho ha scoperto diversi casi di studenti i quali avrebbero volontariamente contratto il coronavirus per rivendere il loro plasma contenente gli anticorpi del virus. Tramite una dichiarazione, l’ateneo fa sapere: “La BYU-Idaho è profondamente turbata dai racconti di individui che hanno intenzionalmente esposto se stessi o loro congiunti alla COVID-19 con la speranza di contrarre la malattia e di essere pagati per il plasma che contiene anticorpi COVID-19”.
L’università delusa del comportamento degli studenti
La BYU-Idaho è delusa del comportamento dei suoi studenti e nella dichiarazione ha condannato tale comportamento e “sta cercando attivamente prove di questa condotta nel nostro corpo studentesco“. L’università ha minacciato i colpevoli affermando che nei loro confronti è prevista la sospensione immediata. Secondo gli ultimi dati resi noti, almeno 109 studenti sarebbero positivi al coronavirus. Intanto, si viene a sapere come la Grifolf Biomat Usa Rexeburg ha postato un annuncio sul proprio sito ufficiale sottolineando la sua vicinanza all’università e incoraggiando coloro che sono guariti dal Covid-19 a donare il proprio sangue al prezzo di 100 dollari.