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Covid, Trump e l'immunità di gregge: "Proteggere solo i vulnerabili"

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"Dobbiamo favorire l'immunità al Covid-19 attraverso l'infezione naturale", questa l'idea di Donald Trump.

Donald Trump non intende fermare l’economia degli Stati Uniti per contrastare il Covid-19: un nuovo lockdown è, dunque, da escludere. Il presidente degli Usa, piuttosto, intende favorire l’immunità di gregge. Della sua stessa opinione sono un gruppo di scienziati, medici e professori che hanno firmato una petizione e redatto il documento “The Great Barrington Declaration“, arrivato proprio alla Casa Bianca.

La petizione per l’immunità di gregge

Il documento “The Great Barrington Declaration” è nato, secondo quanto riportano i media americani, da un incontro tra esperti organizzato dall’American Institute for Economic Research di Great Barrington, in Massachusetts. Uno degli autori sarebbe Jay Bhattacharya, epidemiologo ed esperto di malattie infettive della Stanford University, dove lavora anche il dottor Scott Atlas, consigliere scientifico di Donald Trump.

La dichiarazione, spedita in una lettera alla Casa Bianca, sposerebbe i principi in questi mesi sostenuti dal presidente degli Stati Uniti. Meglio lasciare che i giovani sani si infettino, dato che guariranno senza gravi problemi, e proteggere i più deboli, come gli anziani o coloro che hanno patologie pregresse. Un vera e propria immunità di gregge che consentirebbe dunque alla popolazione di contrastare il virus sviluppando naturalmente gli anticorpi.

Il parere di Trump

Donald Trump sarebbe favorevole a tale teoria. Seppure il presidente degli Usa non si sia espresso in prima persona, fonti a lui vicine rivelano che le prossime misure potrebbero essere indirizzate verso tale via.

Le attuali politiche di lockdown stanno avendo effetti devastanti sulla salute pubblica, a breve e a lungo termine l’approccio più compassionevole che bilancia i rischi e i benefici del raggiungimento dell’immunità di gregge, è quello di consentire a quanti sono a rischio minimo di morte di vivere normalmente la propria vita, per favorire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo meglio coloro che sono a maggiore rischio. Si tratta di quella che chiamiamo protezione mirata“, aveva spiegato alla stampa pochi giorni fa un funzionario dell’amministrazione.

Anche il segretario alla Salute, Alex Azar, aveva confermato: “Abbiamo avuto un marcato sostegno alla strategia dell’amministrazione Trump di proteggere in modo aggressivo i vulnerabili con l’apertura delle scuole e dei luoghi di lavoro“.

Oms: “Strategia problematica”

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), al contrario, non approva tale strategia. 

L’immunità di gregge si raggiunge proteggendo la gente dal virus, non esponendola. Mai nella storia della sanità pubblica è stata usata come strategia per sconfiggere un’epidemia. Tanto meno per una pandemia. E’ scientificamente ed eticamente problematico“, ha ribadito il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus