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Francia, professore decapitato: 9 fermati a Parigi

controllo della polizia a parigi

Nove persone fermate per la decapitazione del professore a Parigi, la pista è islamica ma le indagini sono serrate. L'uomo aveva denunciato minacce.

Nella notte tra venerdì e sabato la Polizia francese ha messo in stato di fermo nove persone dopo il caso della decapitazione di un professore di liceo che insegnava Storia a Conflans-Sainte-Honorine, un sobborgo della periferia occidentale di Parigi.

Prof decapitato a Parigi: 9 arresti

Tra queste anche la famiglia del giovane omicida, quattro persone, ed i genitori di un altro ragazzo, studente anche lui nello stesso istituto. Il professore aveva tenuto una lezione sulla libertà di espressione mostrando in classe le vignette con la caricatura di Maometto che erano all’origine delle minacce contro al redazione del settimanale Charlie Hebdo sfociate poi nella reazione jihadista e la strage avvenuta a Parigi nel gennaio del 2015.

Il cadavere del professore su Twitter

Indagini quindi a tutto campo e che non si fermano solo alle evidenze. L’omicidio è avvenuto venerdì intorno alle 17 davanti al complesso scolastico del Bois d’Aulne a Conflans Saint-Honorine. La polizia ha circondato un ragazzo che si aggirava in stato confusionale con addosso un giubbotto che sembrava essere uno dei corpetti esplosivi spesso usati dai terroristi per compiere attentati. Il ragazzo, 18enne nato a Mosca ma di origine cecena, aveva ancora un coltello insanguinato in mano ed ha minacciato i poliziotti che hanno aperto il fuoco e lo hanno ucciso. Li vicino si sono trovati davanti la scena agghiacciante della decapitazione del professore di storia e geografia del quale finora si conosce solo il nome, Samuel. Il ragazzo, prima di morire, ha documentato la sua azione su Twitter, postando un’immagine della sua azione, subito bloccata dal social network. Restano online le parole del killer, scritte “in nome di Allah”: “Da Abdullah, servitore di Allah, a Macron, dirigente degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell’inferno che ha osato offendere Maometto. Calma i suoi simili prima che non vi venga inflitto un duro castigo”.

Il professore era stato minacciato

Una decina di giorni prima alcuni genitori di studenti del professore si erano lamentati con la scuola per la lezione tenuta in classe. L’insegnante, durante una lezione in cui parlava di libertà di espressione, aveva mostrato le vignette su Maometto che erano state ripubblicate tre settimane fa su Cherlie Hebdo per celebrare l’apertura del processo ai fiancheggiatori dei killer del 2015. Il tutto in una Parigi blindata dalle misure anti covid.  In un video su YouTube c’è il racconto di una ragazza, anche lei allieva della scuola, che racconta come il professore abbia chiesto agli alunni di religione islamica se volessero uscire prima che lui stesso mostrasse le immagini che avrebbero potuto disturbarli. Il professore quindi nei giorni seguenti era stato minacciato ed aveva sporto denuncia.Le indagini sono ora affidate alla procura antiterrorismo, mentre Charlie Hebdo ha espresso il suo “orrore e sdegno” per “l’assassinio di un insegnante da parte di un fanatico religioso”.