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Ospedali pieni nel Regno Unito, oltre 27mila persone morte in casa

ospedali pieni

Con l'isolamento prolungato e gli ospedali pieni a causa della pandemia, nel Regno Unito sono drasticamente aumentate le morti tra le mura domestiche.

Accanto all’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus, il Regno Unito si sta trovando costretto a fare i conti con le conseguenze degli ospedali pieni di pazienti Covid-19, che inevitabilmente impediscono a migliaia persone affette da altre patologie di avere accesso alle cure necessarie. Secondo l’Ufficio per le statistiche nazionali infatti, a partire dall’inizio del 2020 nel paese sono morte oltre 27mila persone all’interno delle proprie mura domestiche; un dato che mostra gli effetti distruttivi della combinazione tra lockdown e sovraccarico delle strutture ospedaliere.

Regno Unito, le conseguenze degli ospedali pieni

Stando al rapporto, la maggior parte delle persone morte isolate in casa sarebbe deceduta per patologie legate alla demenza senile, con un aumento del 79% rispetto alle precedenti statistiche. Aumentate invece del 75% le morti per cancro al seno, del 53% i decessi per cancro alla prostata, del 46% quelli per cancro intestinale e del 26% quelli per malattie cardiache in casa.

In crescita anche il numero complessivo dei decessi giornalieri in Inghilterra e Galles, che sono passati dalle circa 300 morti ogni 24 ore del registrate nel periodo precedente all’inizio della pandemia alle 400 di oggi. Un numero che purtroppo è in costante aumento.

Il commento di Fiona Carragher

Sull’argomento è intervenuta anche la  direttrice dell’Alzheimer’s Society, Fiona Carragher, che ha commentato: “L’impatto dell’isolamento, la paura del coronavirus e la sospensione dei servizi sanitari e sociali avranno contribuito all’aumento catastrofico delle persone affette da demenza che muoiono. Particolarmente vulnerabili in questo contesto risultano inoltre le persone ultrasettantenni che, vivendo magari in solitudine e non avendo molte occasioni per uscire di casa: Semplicemente spariscono dai radar dei servizi sociali e muoiono da sole nelle proprie abitazioni”.