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Professore ucciso in Francia, islamici italiani: "Crimine atroce"

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Gli islamici italiani hanno definito la vicenda del professore ucciso in Francia un crimine atroce schierandosi contro ogni forma di fanatismo.

La Comunità degli islamici italiani ha diffuso un comunicato in cui condanna l’episodio di Samuel Paty, il professore ucciso a coltellate in Francia per aver mostrato ai suoi alunni immagini satiriche ritraenti Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione.

Gli islamici italiani sul professore ucciso in Francia

Il segretario generale Massimo Abdullah Cozzolino ha definito quanto accaduto a Parigi un crimine atroce, parlando del docente come di una persona innocente e un educatore di generazioni che presto saranno chiamate ad assumersi responsabilità in un mondo sempre più instabile. E ancora di un insegnante appassionato delle discipline che insegnava, storia e geografia, e che voleva far riflettere i suoi alunni per formarli come futuri cittadini.

La vicenda che lo ha coinvolto, ha ammesso, ha destato in lui e negli appartenenti alla Comunità un sentimento di profondo sconforto e commozione. Per questo ha voluto esprimere la propria fraterna vicinanza ai familiari della vittima, “assassinata nel modo più crudele e codardo possibile“, nonché ai suoi studenti e a tutto il corpo insegnante.

La Comunità Islamica Italiana, si legge ancora nella nota, è impegnata contro ogni forma di fanatismo religioso ed estremismo. L’obiettivo è infatti “la difesa delle libertà fondamentali che hanno illuminato l’Europa e il nostro tempo“. Pertanto ha invitato i giovani a rivolgersi a imam e teologi qualificati per la loro ricerca spirituale affinché evitino di cadere in quelle forme di oscurantismo e di fanatismo che generano morte. Proprio come accaduto agli studenti di Paty che, secondo le inchieste francesi, avrebbero commissionato il suo omicidio all’esecutore materiale, un ragazzo di 18 anni, per 350 euro.