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Covid, pronti per un lockdown europeo: la strategia di Bruxelles

Van der Leyen

Parte da Bruxelles una sorprendente decisione riguardo un eventuale lockdown europeo. Sono iniziati i confronti con i capi di governo.

L’Ue sembra aver avuto una nuova idea, folle e clamorosa, che coinvolgerebbe tutti i Paesi che ne fanno parte. Si tratta di un eventuale lockdown europeo per contenere la diffusione del virus. I contagi sono in crescita, ma questa ipotesi sta suscitando non poche polemiche, anche perché si tratterebbe seriamente di una decisione storica.

Covid, lockdown europeo

Una decisione del genere verrà presa solo nel caso in cui ci dovesse essere l’intesa totale tra tutti e 27 i Paesi, ma potrebbero anche raggiungere un accordo con quelli maggiormente colpiti dalla seconda ondata. L’intenzione sembra essere quella di adottare un provvedimento unico, con la possibilità di valutare misure variabili a seconda della realtà di ogni Nazione. La direzione presa sembra essere quella di lasciare i Paesi liberi di aderire oppure no a questa proposta. Come riportato da La Stampa, pare stiano iniziando le consultazioni con i Paesi guida dell’Unione Europea e potrebbe essere chiesto il parere di Angela Merkel, di Emmanuel Macron e di quei leader che fino ad ora hanno evitato qualsiasi restrizione alle libertà personali.

La decisione è stata studiata da David Sassoli e Ursula Von der Leyen. Il presidente del Parlamento europeo avrebbe suggerito questa soluzione, mentre la presidente della Commissione Ue avrebbe gradito l’idea e promesso di pensarci. La Von der Leyen potrebbe presentare la proposta oggi, 29 ottobre, al Consiglio europeo straordinario, convocato in videoconferenza. A Bruxelles stanno ragionando su questo piano, ovvero che i Paesi che hanno adottato chiusure parziali, come l’Italia, potrebbe essere un bene un lockdown su vasta scala. In questo caso, come viene riportato, solo gli studenti avrebbero la libertà di circolare in buona parte dei Paesi dell’Ue. Lo scopo è quello di diminuire le occasioni di contagio con l’assenza totale di assembramenti. Difficile pensare che una decisione così drastica possa ottenere l’unanimità dei 27 Paesi. Molti capi di governo potrebbero non essere d’accordo. “Occorre intensificare la nostra risposta nell’Unione europea” ha spiegato la presidente della Commissione europea, che ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra Stati. La sua speranza è di arrivare ad un’azione comune, per esempio sui test antigienici rapidi che stanno arrivando sul mercato.