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Prete ortodosso ferito da colpi di pistola a Lione: aggressore in fuga

lione

Un prete ortodosso a Lione è stato ferito a colpi di pistola.

Ancora momenti di caos in Francia. Dopo l’uccisione del professore Samuel Paty, che aveva mostrato ai suoi alunni alcune vignette su Maometto, ad opera di un estremista e l’attentato messo in atto da un ventunenne tunisino a Nizza, si torna a temere il peggio. Sabato 31 ottobre, infatti, un uomo a Lione ha sparato ad un prete ortodosso. Diversi colpi di pistola, ma in base alle notizie degli ultimi minuti la vittima sarebbe soltanto ferita. L’aggressore, che avrebbe utilizzato un fucile a canne mozze, è al momento in fuga.

Attentato Francia, ferito prete ortodosso

L’attentato è avvenuto intorno alle 16.00 di pomeriggio. Il sacerdote stava chiudendo la chiesa greco-ortodossa dell’Annunciazione, nel 7° arrondissement di Lione, quando il killer gli ha sparato alle spalle. Due colpi di arma da fuoco, poi si è dato alla fuga. L’uomo era da solo, come riferiscono fonti interne alla polizia. La vittima è rimasta cosciente fino all’arrivo dei soccorsi e attualmente è in prognosi riservata. Le ferite sarebbero tuttavia gravi. Il Ministero degli Interni ha intanto lanciato l’allerta. Nella zona dell’attentato è stato installato un perimetro di sicurezza e le forze dell’ordine stanno cercando l’attentatore. La popolazione di Lione è stata invitata a non recarsi presso l’area intorno al 7° arrondissement.

Le parole di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron, soltanto qualche ora fa, aveva annunciato di volere incrementare il numero di membri dell’esercito impiegati per la sicurezza nazionale da 3 mila a 7 mila. In particolare, i militari si sarebbero situati a protezione proprio dei luoghi di culto e delle scuole, in virtù degli attacchi terroristici dei giorni precedenti. Inoltre, davanti alle telecamere, aveva invitato la popolazione all’unità e alla fermezza: “Se siamo stati attaccati – ha detto – ancora una volta è per i valori che sono nostri, per il culto della libertà, la possibilità di crescere liberamente sul nostro suolo”.