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Elezioni Usa 2020: cosa succede in caso di pareggio?

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Il possibile pareggio alle elezioni Usa 2020: 269 grandi elettori per i due candidati.

Ieri, 3 novembre, è stato il giorno delle elezioni USA 2020, una tornata elettorale quanto mai combattuta e sentita che vede da una parte il presidente uscente, Donald Trump, e dall’altra il candidato democratico Joe Biden. In molti questa mattina in Italia si sono svegliati pensando di poter conoscere da subito il nuovo presidente americano, ma la situazione è ancora molto incerta. Colpa, se di colpa si può parlare, dei molti voti espressi dai cittadini per corrispondenza. Nello specifico si tratta di 102 milioni di schede elettorali che, va detto, solitamente sono espressione della parte democratica del paese più che di quella repubblicana. La pandemia e la paura del contagio al seggio hanno dunque influito anche sul voto negli Stati Uniti. C’è poi la questione legata ai grandi elettori: per diventare presidente occorre il voto favorevole di almeno 270 di loro. Biben ne ha al momento 244, Trump 217, ma la situazione sembra essere ancora molto aperta. In tale ottica spunta anche l’ipotesi di un possibile pareggio.

Elezioni Usa 2020, il possibile pareggio

Una sfida elettorale all’ultimo voto: a Trump servono più di 50 grandi elettori, a Biden più di 30. Il presidente uscente ha dalla sua delle possibili combinazioni. La prima è la vittoria in Georgia, Wisconsin, Michigan e North Carolina, oppure l’ipotesi vittoria in Pennsylvania e tre stati qualunque tra Georgia, Wisconsin, Michigan e North Carolina. Lo sfidante Biden potrebbe invece vincere conquistando l’Arizzona, dove è tra l’altro in vantaggio, la Georgia e uno stato tra Michigan e Pennsylvania. La battaglia è ancora tutta da giocare con i risultati ufficiali che potrebbero arrivare solo nel tardo pomeriggio italiano.

Il Corriere della Sera paventa anche la possibilità di un pareggio, ovvero il caso in cui i due sfidanti ottengano 269 grandi elettori a testa. Una circostanza molto rara, ma per la quale il dodicesimo emendamento prevede che la decisione passi alla Camera appena eletta che, in questo caso, è a forti tinte democratiche. È importante sottolineare poi che in questo caso i deputati non voterebbero singolarmente, ma la decisione spetterebbe alla maggioranza della delegazione congressuale di ciascuno Stato. In questo scenario per essere eletto servirebbero 26 voti.