> > Russia, uccide il fidanzato della figlia e lo seppellisce in garage

Russia, uccide il fidanzato della figlia e lo seppellisce in garage

Ragazzo ucciso

In Russia, un uomo ha confessato, dopo un anno, di aver ucciso il fidanzato della figlia e di aver nascosto il corpo in garage.

È successo in Russia, nel villaggio di Pervomayskoye, situato nella regione di Leningrado: un uomo ha ucciso il fidanzato della figlia e ha occultato il corpo del giovane per circa un anno.

Russia, uccide il fidanzato della figlia

Vladimir Melnikov, pensionato di 63 anni, si è reso colpevole del reato di omicidio. L’uomo ha ucciso il 26enne VadimTamkovich, compagno della figlia 35enne Zhanna. Dopo aver commesso il delitto, per circa un anno, il cadavere della vittima è stato sepolto sotto una colata di cemento nel garage della famiglia Melnikov, nel villaggio di Pervomayskoye.

Il villaggio è una piccola realtà collocata nella parte nordoccidentale della Russia europea: il numero ridotto di abitanti e il rapido diffondersi di notizie in luoghi simili hanno reso impossibile alla famiglia di Vadim rassegnarsi all’idea che nessuno fosse a conoscenza della sorte toccata al ragazzo dopo la sua scomparsa. Ciò nonostante, Vladimir Melnikov è riuscito a eludere ogni sospetto per diversi mesi.

In seguito alla sparizione del giovane, le forze dell’ordine e i parenti di Vadim hanno organizzato gruppi di ricerca nella speranza di ritrovarlo. Alle ricerche, che non hanno condotto ad alcun risultato, ha partecipato anche il suo assassino coprendo, così, efficacemente le sue tracce.

Tuttavia, gli agenti di polizia che hanno condotto le indagini si sono concentrati, col trascorrere del tempo, proprio sui Melnikov e sulla loro abitazione.

Confessione e testimonianze

Dopo svariati interrogatori, la polizia è riuscita ad ottenere una confessione da parte di Vladimir che ha ammesso di aver ridotto in fin di vita il ventiseienne. L’uomo ha dichiarato di aver scoperto che il ragazzo aveva abusato della figlia Zhanna nella casa di sua proprietà e, per questo motivo, aveva deciso di affrontarlo. Durante la confessione, Vladimir ha descritto agli agenti la colluttazione avvenuta affermando: «Pensavo volesse colpirmi in faccia. Gli ho puntato la pistola e l’ho visto crollare sul pavimento del garage. Ho lasciato il cadavere lì per un giorno, poi l’indomani mi sono messo a scavare nel pavimento. Ho buttato il cadavere nel fosso e l’ho coperto con il cemento».

Quanto emerso dalle indagini ha rafforzato la convinzione della famiglia di Vadim Tamkovich che, in realtà, tutti gli abitanti del villaggio fossero a conoscenza di quanto accaduto. A questo proposito, Ren Tv ha intervistato un cugino della vittima: secondo la testimonianza raccolta, Zhanna Melnikov avrebbe iniziato a frequentare uno dei migliori amici di Vadim poco tempo dopo la sua morte. Riferendosi alla rapida ripresa sentimentale della ragazza, il cugino del ventiseienne avrebbe sostenuto: «Lei sapeva, è ovvio, lo sapevano tutti. Ha iniziato a dare via i suoi effetti personali dopo una settimana. Dopo che è scomparso, hanno usato la sua carta di credito».

Al momento, però, non è stata rivolta alcuna accusa nei confronti di Zhanna mentre il padre, Vladimir Melnikov, sarà processato per il reato di omicidio.