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Covid, in Ungheria Orban fa ricorso ai pieni poteri

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Covid, in Ungheria Orban fa ricorso ai pieni poteri. La situazione è grave, ma il premier non intende chiudere scuole, negozi e bar. Sì al coprifuoco

Il Covid si è ormai diffuso in tutta Europa: non esistono più le differenze della primavera tra i paesi dell’Europa dell’Ovest e quelli dell’Europa dell’Est, anzi, il tasso di contagio e mortalità è esattamente lo stesso, se non di più. E in alcuni Stati, si sente parlare di nuovo della famosa frase “pieni poteri”, come in Ungheria.

Orban ricorre ai pieni poteri contro il Covid

Il Covid ormai corre in tutta Europa, stati dell’Est compresi e la situazione diventa ogni giorno più grave. Come in Ungheria, paese da 10 milioni di abitanti, in cui si è registrato per nelle ultime 24 ore (dati aggiornati al 3 Novembre), il picco dei contagi con 3.989 casi di coronavirus e 84 morti. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha stimato per le ultime due settimane, un tasso di mortalità molto alto, considerato il numero totale degli abitanti del paese, pari a 6.9 ogni 100mila abitanti, quasi il doppio del tasso italiano (3.6 su 100mila). 
In considerazione di ciò e della situazione che si aggrava con i passare dei giorni, oggi Viktor Orban, il premier ungherese, ha annunciato il ricorso ai pieni poteri, così come era accaduto in primavera.

Per governare farà ricorso a decreti, per un periodo di 90 giorni, e potrà anche abrogare le leggi vigenti senza passare per il Parlamento. Sono state annunciate anche le misure che verranno adottate per il contenimento del contagio: tra queste è previsto il coprifuoco durante la notte; rimarranno aperte invece le scuole,i ristoranti, locali e i negozi. 

Misure ben diverse da quelle adottate in Italia, che invece continuano a creare confusione nella popolazione e che il nuovo Dpcm, appena firmato, non è riuscito a dipanare.