Cresce la tensione in Armenia dove alle prime ore del mattino un gruppi di manifestanti ha fatto irruzione nelle stanze del Parlamento nazionale per protestare contro l’intesa raggiunta dal premier armeno Nikol Pashinyan con l’Azerbaigian per il cessate il fuoco in Nagorno Karabakh. La folla ha saccheggiato gli uffici e distrutto tutto quello che trovava nel suo cammino, con diversi danni procurati anche alle finestre del governo armeno a Erevan. La manifestazione era iniziata all’esterno dell’edificio e comprendeva un migliaio di persone, mentre sarebbero state circa un centinaio quelle che avrebbero fatto irruzione in Parlamento.
Video dell’irruzione nel parlamento armeno di persone che protestano contro l’accordo tra Armenia e Azerbaijan che lascia il controllo a quest’ultimo di zone precedentemente controllate dagli armeni. pic.twitter.com/kCzdoqK2De
— AffariPolitici (@affari_politici) November 10, 2020
Armenia, i manifestanti irrompono in Parlamento
Pronta è arrivata anche la risposta da parte del primo ministro armeno Nikol Pashinyan che su Facebook ha invitato i manifestanti a tornare a casa. “In questo momento difficile – ha detto – dobbiamo stare fianco a fianco”. Unità nazionale dunque quanto chiesto dal premier armeno, in forte contrasto però con le richieste dei manifestanti che invece vogliono che l’esecutivo tutto si dimettesse.
I manifestanti in Parlamento hanno attaccato verbalmente e con toni molti accessi i parlamentari presenti. Ne è seguito un lancio di oggetti e tanta confusione. Solo diverso tempo dopo, la polizia ha ripreso il controllo della sede di Erevan. Ora davanti alla struttura è stata schierata una squadra antisommossa delle forze dell’ordine.