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Morto 22enne: aveva alti livelli di "droga dello stupro" nel sangue

Eiichi Nakajima

Trovato morto nella sua stanza della residenza universitaria a Reading il 22enne Eiichi Nakajima.

Inghilterra, una tragedia inaspettata. Ritrovato senza vita il corpo di un ragazzo di 22 anni: nel sangue altissimi livelli di “droga dello stupro”.

GHB nel sangue del 22enne morto

È stata proprio inaspettata la tragedia avvenuta in una residenza universitaria a Reading, nella regione inglese del Berkshire. Si tratta del 22enne Eiichi Nakajima, trovato senza vita all’interno della sua stanza.

Nel suo sangue sono stati trovati livelli altissimi di gamma idrossibutirrato (GHB), detta anche “droga dello stupro” o “farmaco da club”. Le indagini per stabilire cosa è realmente accaduto al giovane sono ora in corso.

Cosa provoca l’assunzione del GHB

Comunemente messo di nascosto nelle bevande alcoliche di qualcuno per renderlo completamente inerme, se preso in dose elevate può rallentare la respirazione e causare convulsioni e coma, e, nel peggiore dei casi, porta alla morte. Assumere questo farmaco con altre sostanze, in particolare alcol, causa la maggior parte dei decessi.

Eiichi Nakajima: chi era

Nato e cresciuto in Bolivia da genitori giapponesi, il giovane aveva conseguito una laurea in cinema e teatro presso l’Università di Reading e stava cercando lavoro come assistente di regia. Eiichi ha recitato in un film che ha vinto il premio per la migliore pellicola comica e di intrattenimento ai Royal Television Society West of England Student Awards.

Il blog e i consigli sulla sessualità

Il ragazzo gestiva anche un blog dove raccontava le difficoltà di dichiararsi apertamente omosessuale in alcuni ambienti e situazioni e rispondeva alle richieste di alcuni dando consigli preziosi. “Ho mantenuto il segreto da bambino perché mi sentivo sbagliato agli occhi della società”, aveva scritto.

“Tuttavia, crescendo, ho sentito davvero l’esigenza di dirlo a tutti. Anche oggi, non me ne pento. Molta gente pensa che essere gay sia un peccato. So che la mia vita sarà una battaglia costante con me stesso, cercando sempre di decidere se devo mettermi in gioco per proteggere una persona omosessuale che viene maltrattata, mantenendo l’autocontrollo quando sarò attaccato dagli haters e mettendomi in pericolo per far sentire la mia voce”.

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