Jeffrey Toobin, il giornalista statunitense che aveva praticato autoerotismo durante un video chiamata su Zoom con i colleghi, è stato licenziato dal settimanale New Yorker. A darne notizia è stato lo stesso cronista su Twitter: “Sono stato licenziato oggi dal New Yorker dopo 27 anni in redazione. Amerò sempre la rivista, i miei colleghi mi mancheranno e non vedrò l’ora di leggere i loro articoli”. Una leggerezza sulla quale la rivista non è riuscita a passare sopra e che è costata il lavoro al noto giornalista.
I was fired today by @NewYorker after 27 years as a Staff Writer. I will always love the magazine, will miss my colleagues, and will look forward to reading their work.
— Jeffrey Toobin (@JeffreyToobin) November 11, 2020
Licenziato IL giornalista Jeffrey Toobin
Ricordiamo che Jeffrey Toobin è un’importante firma del giornalismo negli Stati Uniti, oltre che esperto consulente legale della Cnn. Si fece strada grazie alle sue cronache sul processo di O.J. Simpson e da li decollò la sua carriera arricchita anche dalla pubblicazione di diversi libri tra cui uno è stato anche adattato in un serie TV. Una carriera brillante, rovinata da una videochiamata che gli è costata la faccia e la reputazione.
Toobin era stato inizialmente sospeso dopo che alcuni dipendenti del settimanale New Yorker e della radio WNyc lo avevano sorpreso nudo e intento a masturbarsi durante un video call che sarebbe dovuta servire a discutere il contenuto di nuovi podcast sulle presidenziali americane, poi vinte da Biden. Il giornalista non si sarebbe reso conto che, a seguito della riunione, la sua webcam fosse ancora accesa e che tutti i suoi colleghi potessero vederlo.