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Maia Sandu è la prima presidente donna della Moldavia

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Maia Sandu è il nuovo presidente della Moldavia. Eletta dopo aver vinto il ballottaggio contro Dodon, presidente uscente, appoggiato da Mosca.

La Moldavia ha scelto: sarà Maia Sandu il nuovo presidente. Sandu ha battuto al ballottaggio il presidente uscente sostenuto dalla Russia, Igor Dodon.

Maia Sandu è il nuovo presidente della Moldavia

La ex primo ministro filo-europea Maia Sandu, ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Moldavia, battendo con il 57% delle preferenze, il presidente uscente Igor Dodon.   

Maia Sandu, ex prima ministra e candidata del partito Azione e Solidarietà, come saputo del risultato elettorale, ha parlato davanti ai suoi sostenitori promettendo di occuparsi come prima cosa della corruzione dilagante nel paese. Il Paese infatti, è stato guidato a lungo, dal  Partito Socialista, filorusso, e dal Partito Democratico Moldavo, che ha sempre suscitato dubbi sulla sua trasparenza, ed anzi è stato accusato a più riprese di corruzione, e di pensare solo alla spartizione dle potere, senza degnarsi minimamente delle condizioni economiche della Moldavia, che, ad oggi, è uno tra i paesi più poveri d’Europa.

Chi è Maia Sandu

Nata nel 1972, si è laureata in economia ad Harvard, e ha lavorato per la Banca Mondiale, per poi fare ritorno in patria e occuparsi di politica. Tra il 2012-2015, è stata ministro dell’Educazione per il governo guidato dal Partito Democratico Moldavo. Dopo questo passaggio crea un fronte di opposizione di ispirazione europeista, e nel 2016 si candida per le presidenziali, venendo sconfitta per soli 70.000 voti proprio da Dodon.

Nel 2019 Sandu diventa primo ministro mentre Dodon diventa presidente, ma la Corte Costituzionale, sotto l’influenza del capo politico del Partito Democratico, tale Plahotniuc, oligarca dalla figura poco limpida, riesce ad annullare l’insediamento del governo, aprendo una crisi istituzionale. A seguito delle proteste che ne scaturirono, la decisione fu revocata, con la conseguente fuga di Plahotniuc, che si stabilì in Turchia.

Per Sandu comunque, l’esperienza di governo dura poco, perchè dopo 5 mesi, fu sfiduciata dallo stesso Dodon e dai socialisti, per via di una maggiore trasparenza delle nomine, richiesta da Sandu stessa.

Adesso con la sua nomina, si apre per la Moldavia, la possibilità di avvicinarsi maggiormente all’Unione Europea, soprattutto per ottenere i fondi economici necessari per portare il paese fuori dall’arretratezza nella quale ha vissuto sino adesso, a causa di una politica miope, incentrata più che altro sugli interessi di pochi e non sul sistema Paese.

Sandu sembra che sia stata eletta anche grazie ai voti provenienti dall’estero: si stima che circa 200.000 moldavi abitino fuori dal paese. E visti i risultati ottenuti in questa tornata elettorale, secondo alcuni analisti, potrebbe azzardare la convocazione di elezioni parlamentari anticipate, per ottenere la maggioranza, dato che attualmente chi detiene le redini del Parlamento sono i socialisti.