Cora Desmond, ragazza di 21 anni di Duncoran, in Irlanda, ha vissuto un terribile incubo durato dieci anni. Bridget Kenneally, di 49 anni, è stata la sua matrigna e da quando aveva 6 anni, fino a quando ne ha compiuti 16, l’ha picchiata e torturata, minacciandola di morte se avesse mai rivelato cosa accadeva in quella casa.
Matrigna torturava figliastra
Bridget Kenneally colpiva ogni giorno la povera Cora con mazze, spatole, cinture e la costringeva a pulire casa continuamente. Per torturarla e fare fare ciò che voleva la obbligava ad ingoiare forzatamente aceto e peperoncino in polvere. La ragazza veniva costantemente minacciata, perché la donna le diceva sempre che se avesse rivelato a qualcuno ciò che subiva l’avrebbe uccisa senza pietà. “Mi chiamava Cenerentola perché diceva che, come la protagonista della favola, nessuno mi amava e mi voleva” ha spiegato la donna agli inquirenti. La matrigna è stata denunciata, arrestata e condannata a due anni di carcere per aggressione. La vittima ha raccontato la sua storia al giudice Sean O’Donnabhain, svelando che quando lei aveva cinque anni suo padre ha iniziato a frequentare Kenneally.
All’inizio la matrigna sembrava essere molto premurosa e gentile, ma questo suo atteggiamento è durato davvero poco. Ad un certo punto ha iniziato a picchiare Cora con schiaffi e pugni, quando lei aveva solo 6 anni. La situazione, con il passare del tempo, è peggiorata sempre di più. “I suoi figli biologici potevano uscire liberamente con i loro amici. Io e mia sorella non ci potevamo allontanare da casa: passavamo tutto il giorno a pulire e poi arrivavano le botte. A scuola dovevo fingere di essere felice e in salute, perché avevo paura di essere uccisa se qualcuno avesse scoperto la mia situazione” ha spiegato Cora, che ha spesso mentito anche quando è finita in ospedale a causa delle botte prese. “Bridget mi ha derubato dell’infanzia spensierata a cui ogni bambino ha diritto. Ora capisco che non è stata colpa mia e non me lo meritavo, anche se è quello che mi ha fatto credere” ha detto la ragazza quando la sua matrigna è stata finalmente arrestata. “Pensavo di sprecare il mio tempo ma per fortuna ho ottenuto una sorta di giustizia. Non abbiate paura di raccontarlo a qualcuno e uscite dalla situazione il prima possibile” è il suo appello ai minori vittime di abusi.