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Guerra in Etiopia, cosa sta succedendo nella regione del Tigray?

Etiopia, guerra nel Tigray

Il conflitto in Etiopia sembra ormai aver raggiunto un punto cruciale. Le truppe governative sono nei pressi di Mekelle, la capitale del Tigray.

Intensi scontri continuano a coinvolgere il governo dell’Etiopia e il Tigray. L’instabilità creata dal conflitto sta portando ad un sempre più insostenibile flusso migratorio verso il Sudan.

Guerra in Etiopia, raggiunta la capitale del Tigray

Gli scontri coinvolgono le forze militari del governo federale etiope e quelle del Tigray People’s Liberation Front (TPLF). Quest’ultimo è l’esercito del Tigray, una regione situata nel nord dell’Etiopia che si sta da tempo ribellando alle autorità centrali.

Secondo le ultime dichiarazioni, confermate anche dallo stesso premier etiope Abiy Ahmed, ormai l’esercito federale sarebbe vicino ad una conquista fondamentale. Si troverebbe, infatti, nei pressi di Mekelle, la capitale del Tigray.

I nuovi sviluppi sono stati accompagnati da una lettera di Ahmed. Essa ha avuto come destinatari i cittadini della regione “ribelle”. E’ stata pubblicata anche nel suo profilo Twitter domenica 22 novembre verso la fine del pomeriggio. Nella parte finale si legge:

Ai membri della cricca distruttrice del Fronte di Liberazione del Tigré: il vostro viaggio di distruzione è arrivato alla fine. Arrendetevi pacificamente entro le prossime 72 ore, ammettendo di aver raggiunto un punto di non ritorno“.

L’ultima offensiva dell’Etiopia contro il territorio ribelle va ormai avanti dallo scorso 4 novembre. E’ stato confermato che sono passate già sotto il controllo etiope Dansha Humera, Adigrat e Axum.

Il conflitto ha creato un altro enorme problema, quello del flusso migratorio. Si ritiene che oltre 32 mila persone siano scappate in Sudan. Secondo le stime dell’ONU, potranno esserci fino a 200mila profughi, tutti diretti in una zona poverissima del Sudan.

Infografica sulla guerra del Tigray

Le cause degli scontri

Le giustificazioni che l’Etiopia ha dato per quest’ultima azione militare sono principalmente due. Una è il fatto che in Tigray vi siano state delle elezioni ritenute illegali dal governo federale. L’altra è che ci sia stato un attacco alla base federale del comando del Nord. Attacco di cui è stato accusato il Tigray.

I rapporti il governo centrale e la regione “ribelle” sono già molto tesi da 2 anni. Nel 2018, Ahmed è stato eletto presidente. Questa è stata la prima volta in 30 anni che il potere non era nelle mani dei tigrini. Dopo l’elezione il nuovo governo ha iniziato a lanciare accuse di corruzione e attuare arresti. Invece, il Tigray ha fatto ostruzionismo.

Ciò che, però, ha causato la definitiva precipitazione dei rapporti è stato lo slittamento delle elezioni presidenziali e legislative al 2021. Quest’ultime dovevano tenersi inizialmente lo scorso agosto. Ciò è avvenuto a causa del Covid. La decisione,tuttavia, ha causato la reazione del Tigray, che ha svolto delle sue elezioni. A vincerle è stato il TPLF. Il risultato, ovviamente, non ha ottenuto l’ufficiale riconoscimento del governo centrale etiope.