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Libia, verso lo scambio prigionieri per liberare i pescatori italiani

Libia, pescatori italiani: verso lo scambio dei prigionieri

L'ipotesi è stata fatta da Ahmed Maitig al Corriere della Sera. Grandi novità sembrano essere previste anche per il futuro politico della Libia.

I rapporti tra Libia e Italia sono stati nell’ultimo periodo segnati da trattative. Trattative che il governo italiano continua a portare avanti per liberare i 18 pescatori siciliani fermati nella notte tra l’1 e 2 settembre scorso a Bengasi. Secondo le ultime dichiarazioni, sembra che le cose potranno risolversi attraverso uno scambio prigionieri.

Libia: si va verso uno scambio prigionieri?

Lavoriamo assiduamente per la liberazione dei pescatori italiani. Anche oggi i miei collaboratori ne stavano parlando con gli ufficiali di Bengasi. Credo la direzione sia quella dello scambio con i calciatori libici condannati al carcere in Italia“.

Si è espresso così il vicepresidente del Consiglio presidenziale libico di Tripoli, Ahmed Maitig in un intervista pubblicata il 26 novembre dal Corriere della Sera. Ha dichiarato, tuttavia, di non essere sicuro di quali possano essere le tempistiche.

“Tra i nostri due Paesi esistono trattati per lo scambio di prigionieri. Credo sia questa la strada. Seguiremo le nostre legislazioni in merito. Spero nel successo il prima possibile. Ma non so quando di preciso”.

Nella stessa intervista Maitig è stato, poi, interrogato anche per quanto riguarda il futuro politico della Libia. Innanzitutto, si è parlato delle possibili elezioni del 24 dicembre 2021. Il vicepresidente ha affermato che è un’ipotesi realizzabile, questo però “con la mediazione dell’Onu”.

“Si va in quel senso. Nel giugno di quest’anno ho contribuito a impedire lo scontro militare a Sirte e da allora la guerra, che durava dall’aprile 2019, si è fermata. Quindi a settembre abbiamo firmato l’accordo tra Cirenaica e Tripolitania per la ripresa della produzione energetica”.

Si è, infine, speculato sulle prossime mosse dell’attuale premier libico, Fayez al-Serraj. Al-Serraj ha espresso in diverse occasioni la sua volontà di dimettersi. Questo, nonostante sia sostenuto dallo stesso Onu.

Per quanto riguarda una sua possibile candidatura per la medesima posizione, Maiting ha affermato: “Sarei felice di servire il popolo libico se mi volesse. Se ciò avvenisse, mi impegnerei soprattutto per favorire la ripresa economica, il lavoro della nostra banca centrale per risolvere la crisi della liquidità. La distribuzione equa dei proventi energetici”.