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Gli sviluppi del caso minoxidil somministrato ai bambini in Spagna

minoxidil ai bimbi al posto di un inibitore di pompa protonica

Ci sono degli sviluppi sul caso dei bambini, al quale in Spagna, era stato somministrato un farmaco contaminato da minoxidil, farmaco per l'alopecia

In Spagna proseguono i problemi per quei bambini, al quale quasi un anno e mezzo fa, era stato somministrato un farmaco per la protezione dello stomaco, contaminato da minoxidil, farmaco quest’ultimo usato nel trattamento dell’alopecia.

Somministrato minoxidil a bambini in Spagna

Il caso risale al periodo estivo dello scorso anno, quando il fatto, denunciato da El Pais, aveva fatto il giro del mondo. Riassumendo in breve la storia: ai bambini era stato somministrato un inibitore di pompa protonica, nello specifico l’omeprazolo, farmaco utilizzato frequentemente nel trattamento del reflusso gastroesofageo, ma anche nella cura dei pazienti affetti da ulcera causata da Helicobacter pilori.

Peccato che il lotto del farmaco somministrato ai bambini, aventi un’età inferiore ai 14 anni, fosse, secondo l’AEMPS, Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari, contaminato da minoxidil, farmaco che viene utilizzato per il trattamento dell’alopecia. Risultato: i bambini si sono ritrovati alle prese con una crescita anomala di peli su tutto il corpo, data da un’ipertricosi, chiamata anche “Sindrome del Lupo Mannaro”. 

Gli sviluppi dopo un anno

Adesso, un anno e mezzo dopo l’inizio della vicenda, ci sono stati degli sviluppi, come riferito dall’agenzia Efe, secondo cui il Tribunale di Torrelavega, in Cantabria, ha ricevuto una lettera firmata dal rappresentante legale di alcuni genitori nella quale viene sollecitata una perizia da parte del medico legale.

In base a quanto riportato nella missiva inviata al tribunale, alcuni bambini, che ricordiamo essere 17 gli interessati inizialmente, sono ancora alle prese con la crescita anomala dei peli e dei capelli. Questo nonostante le cure alle quali vennero sottoposti immediatamente dopo aver scoperto la contaminazione del farmaco, il quale venne poi successivamente ritirato dal commercio.

Farmaco che, in base a quanto riportato da El Pais, era stato importato dall’India, da una società spagnola, per la precisione di Malaga. E poichè nonostante le denunce immediate dei genitori, del processo non c’è traccia, ecco arrivare il sollecito da parte degli stessi. Bambini che devono fare i conti, non solo con una malattia causata da imperizia da parte di chi doveva controllare la messa in commercio di un farmaco importato, ma soprattutto devono confrontarsi con i risvolti psicologici che tutto questo ha causato loro.