Per i pescatori siciliani sequestrati in Libia e per le loro famiglie, il tempo è rimasto bloccato da 91 giorni. Da quella notte tra l’1 e il 2 settembre quando i pescherecci Medinea e Antartide sono stati sequestrati e portati a Bengasi con a bordo i loro equipaggi.
I pescatori sicialiani sono stati bloccati a 40 miglia dalle coste africane dalle milizie del generale Haftar prima di essere trasferiti in carcere con l’accusa di aver invaso le acque territoriali libiche.
Pescatori siciliani in Libia: l’appello delle famiglie
E intanto in Italia, a Mazara del Vallo ci sono diciotto famiglie in attesa da tre mesi. Ci sono figli, mogli e madri che aspettano i loro uomini perchè nella città trapanese in ogni famiglia c’è almeno un parente o un amico pescatore. L’ultima volta che i familiari sono riusciti a parlare con i pescatori detenuti in Libia, è stata lo scorso 11 novembre.
Adesso le famiglie chiedono aiuto direttamente al Governo: “Ci hanno detto che stano bene, ma vogliono tornare a casa per Natale o anche prima”.