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Proposta Unicef: vaccino agli insegnanti per riaprire le scuole

Proposta Unicef vaccino insegnanti

La proposta dell'Unicef: vaccino agli insegnanti per consentire ai più giovani il diritto allo studio.

L‘Unicef ha avanzato una proposta in merito all’imminente avvio su scala mondiale della somministrazione del vaccino contro il covid. Il piano alternativo del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia prevede che “dopo aver vaccinato il personale sanitario in prima linea e le popolazioni ad alto rischio, gli insegnanti dovrebbero essere i primi a ricevere il vaccino contro il Coronavirus“. L’idea è dunque quella di mettere in sicurezza maestri e professori per tornare quanto prima ad aprire le scuole in presenza e assicurare a tutti i giovani del mondo la necessaria istruzione. L’appello è stato diffuso in un comunicato riassunto in un tweet del presidente Unicef, Henrietta Fore.

Proposta Unicef: vaccino agli insegnanti

“La pandemia di Covid-19 – scrive Fore – ha devastato l’istruzione per i bambini in tutto il mondo. Vaccinare gli insegnanti è un passo fondamentale per rimetterla in carreggiata“. Gli insegnanti meriterebbero dunque di essere trattati al pari di medici e personale ospedaliero, in quanto, si legge nel comunicato, ad aprile 2020 “la chiusura delle scuole a livello nazionale ha interrotto l’apprendimento di quasi il 90% degli studenti in tutto il mondo”.

Occorre dunque tutelare l’istruzione e chi la rappresenta, anche per contrastare l’opinione molto diffusa che sia stata proprio la riapertura degli istituti scolastici a generare la seconda violenta ondata di coronavirus. “Poiché i casi sono tanti in molti Paesi in tutto il mondo – si apprende dal comunicato dell’Unicef – le comunità stanno nuovamente chiudendo le scuole. A partire dal primo dicembre, le aule sono chiuse per quasi 1 allievo su 5 in tutto il mondo, un dato che riguarda 320 milioni di bambini“. “Più a lungo i bambini rimangono fuori dalla scuola – spiegano dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia – meno è probabile che tornino e più è difficile per i loro genitori riprendere il lavoro. Si tratta di decisioni difficili che costringono a compromessi difficili. Ma ciò che non dovrebbe essere difficile – conclude il comunicato – è la decisione di fare tutto quanto in nostro potere per salvaguardare il futuro della prossima generazione“.