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Covid, un concerto per verificare l’affidabilità dei test antigenici

concerto test antigenici

A Barcellona si è tenuto un concerto con lo scopo di verificare l’accesso ai grandi eventi in sicurezza grazie ai test antigenici.

Ritornare ad assistere ad un concerto in periodo covid senza rischiare di essere contagiati è possibile? Questo è quello che ha cercato di capire la Fondazione Fight AIDS che ha effettuato uno studio in collaborazione il Primavera Sound Festival a Barcellona. Il fine della ricerca dunque è quello di indagare su una affidabilità o meno dei test antigenici effettuati naturalmente all’ingresso e i cui risultati arriverebbero in pochi minuti.

L’indagine effettuata in prima battuta su 1.000 volontari è proseguita con una scrimatura degli stessi dai quali ne sarebbero stati scelti 500 a cui è stata data la possibilità di accedere al concerto organizzato gratuitamente. Un evento che i volontari ad ogni modo hanno accolto positivamente: “Non mi sento una cavia, mi sento come se stessi prendendo una posizione. Il mondo della cultura, e soprattutto quello dei locali per i concerti, sta passando un brutto periodo e io non voglio che chiudano per sempre”, ha dichiarato uno dei volontari.

Concerto per verificare affidabilità test antigenici

A Barcellona si è tenuto un concerto a cui hanno partecipato 500 persone. L’obiettivo, verificare l’attendibilità e l’affidabilità dei test antigenici prima dell’ingresso ad un grande evento. Il concerto che fa parte di una ricerca condotta dalla fondazione Fight AIDS e con la collaborazione del Primavera Sound Festival. Questa indagine ha avuto un riscontro positivo da parte degli stessi volontari che si sono sottoposti al test antigenico, come un utente che ha dichiarato: “Non mi sento una cavia, mi sento come se stessi prendendo una posizione”.

il virologo Boris Revollo che ha collaborato nella ricerca ha invece dichiarato: “Questa non è una festa ma uno studio scientifico… potrebbero essere utili per tutti i tipi di eventi da quelli culturali ai congressi, a quelli sportivi. E i giovani non sarebbero più costretti a organizzare, come abbiamo visto, feste clandestine”.