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Da 5 anni in carcere pur di non confessare il tesoro trovato in mare

Lingotti di oro in mare, il tesoro di Thomas Thompson

Un tesoro inestimabile probabilmente da recuperare una volta uscito dal carcere.

Un segreto multimiliardario sta costringendo un uomo a rimanere in carcere nel Michigan (Stati Uniti). Questa è la storia di Thomas Thompson che da tempo mantiene il più stretto riserbo in merito al tesoro che potrà recuperare appena uscito di galera. Intanto, però, il giudice sta cercando di minare la serenità dell’uomo provando ad inasprire la pena.

La storia dell’oro

L’uomo è un cacciatore di tesori che nel 1988 riuscì a scoprire un battello della SS Central America inabissato a oltre 2mila metri di profondità nella Carolina del Sud a metà del XIX secolo: a bordo vi sarebbero 100 chili di oro del valore di oltre 290 milioni di dollari. Il lavoro di recupero del relitto fu realizzato grazie ad alcuni investitori, utilizzando l’aiuto dell’uomo e della sua imbarcazione.

Nonostante gli investimenti realizzati per aiutare la nave di Thompson, incaricata nel recupero, nessuno dei finanziatori ha mai visto un rientro economico. L’uomo riuscì a recuperare alcune tonnellate di oro, ma fu fermato dalle decine di denunce da parte delle ditte che si occuparono della spedizione oltre un secolo fa. La battaglia legale continua con Thompson che resiste ormai da anni. Il pirata divenne ricco con la vendita di alcuni lingotti per un totale di oltre 50 milioni di dollari e un conto alle isole Cook.

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L’ultima vicenda

L’attuale questione riguarda 500 monete d’oro in suo possesso. Attualmente il giudice ha stabilito una penale di mille dollari ogni giorno che resta in carcere, ma l’uomo non si è piegato ai voleri del giudice e continua a non rilasciare alcuna dichiarazione in merito. Secondo Thompson le monete sarebbero sparite a causa di un intermediario anonimo, incaricato dalla fidanzata, che avrebbe fatto perdere le tracce. Dal 2015 il contenzioso va avanti con multe per migliaia di dollari e la detenzione in carcere.