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Trump, l'audio sulle elezioni in Georgia: "Trovare 11.780 voti"

Trump torna parlare dopo sconfitta

Bufera su Donald Trump, che chiede al segretario di Stato della Georgia di "trovare 11.780 voti, uno in più di quelli che abbiamo". 

Un audio pubblicato sul Washington Post mette nei guai il presidente uscente Donald Trump che rivolto al Segretario di Stato della Georgia, chiede nemmeno troppo velatamente di “trovare 11.780 voti, uno in più di quelli che abbiamo“.

Trump, audio su votazioni Georgia

“Guarda, tutto quello che voglio fare è questo. Voglio solo trovare 11.780 voti, uno in più di quelli che abbiamo, perché abbiamo vinto lo Stato”. Questa è la frase che più di ogni altra è stata sottolineata dai media di tutto il mondo nell’ambito di un audio pubblicato dal Washington Post che secondo alcuni esperti, potrebbe addirittura avere effetti che vanno oltre la caduta di stile del Presidente uscente.

La lunga telefonata

Si tratta di una telefonata di circa un’ora, avvenuta sabato scorso che Trump avrebbe fatto al Segretario di Stato della Georgia, il repubblicano Brad Raffensperger. Dove, accanto all’ambigua richiesta di “trovare voti” emerge la sua conclamata incapacità di accettare la sconfitta elettorale delle elezioni presideziali 2020: “Io non ho assolutamente perso la Georgia. Assolutamente no. Abbiamo vinto per centinaia di migliaia di voti. Non c’è nulla di sbagliato nel dire, sai, beh, che avete fatto un ricalcolo” .

Nel corso della telefonata il Segretario di Stato della Georgia ha respinto le accuse di brogli affermando che il risultato elettorale in Georgia è da ritenersi assolutamente legittimo.

Dure reazioni ma lui rilancia su twitter

Dopo la pubblicazione della telefonata si è alzato un polverone mediatico verso le richieste, al limite delle minacce, di Trump. Tanto che in breve tempo l’argomento è diventato di tendenza su Twitter. E proprio su Twitter il Presidente uscente ha riferito della telefonata con Raffensperger e rilanciato le sue accuse affermando che “non era disposto o incapace a rispondere a domande come la truffa delle ‘schede elettorali sotto il tavolo’, la distruzione delle schede elettorali, gli ‘elettori’ fuori dallo Stato, gli elettori morti e altro ancora. Non ha idea!”.

A sua volta il Segretario di Stato ha risposto con un laconico: ” Con rispetto presidente, quello che dite non è vero. La verità verrà fuori”.