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Crisi di governo in Europa: chi è nella stessa situazione italiana?

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Le crisi di governo in Europa che preoccupano Bruxelles: sono in Italia, Olanda, Slovenia ed Estonia.

In Italia la crisi di governo va avanti e sembra sempre più complesso provare a capire come potrebbe andare a finire: un Conte ter, un nuovo leader o le elezioni? Sono più o meno queste le domande che si fanno anche i cittadini di altri paesi in Europa che, come gli italiani, stanno affrontando una crisi di governo. Si tratta di Olanda, Slovenia ed Estonia che insieme al caso nostrano preoccupano Bruxelles per l’instabilità politica dei paesi membri nel momento in cui l’Unione prova a risollevarsi dopo l’impatto della pandemia con il Netx Generation UE.

Le crisi di governo in Europa

Cominciamo dall’Olanda dove il premier, Mark Rutte, noto in Italia per le sue opposizioni al Recovery Fund, si è dimesso dopo lo scandalo degli assegni per l’infanzia che lo ha coinvolto. Il primo ministro olandese ha ritenuto l’accaduto un fatto molto grave e per correre ai ripari ha provveduto ad un rimborso di 30mila euro e subito dopo si è dimesso. Secondo la legge olandese il governo resterà ora in carica fino al 17 marzo 2021, quando si andrà a nuove elezioni.

Interessante anche il caso dell’Estonia dove il premier Juri Ratas si è dimesso a causa di uno scandalo relativo ad un prestito ad un’iniziativa edilizia a Tallin. “La decisione della Procura – ha detto Ratas – non significa ancora che qualcuno sia colpevole, ma inevitabilmente getta un’ombra su tutte le parti coinvolte. In questa situazione, l’unica cosa da fare sembra essere quella di dare, attraverso le miedimissioni, la possibilità di far emergere tutte le circostanze e ottenere chiarezza”. Un modo di agire decisamente diverso rispetto all’Italia.

Ultima crisi di governo in Europa è quella della Slovenia dove la maggioranza di centrodestra guidata da Janez Jansa è stata sfiduciata con una mozione dai partiti d’opposizione. Ora sarà necessario il passaggio parlamentare per votare, ma l’insorgere di un focolaio proprio all’interno del Parlamento stesso impone un rinvio.