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Covid, Gerusalemme: morto il 'custode dei gatti' Hajj Ghassan Younes

Covid

Hajj Ghassan Younes, conosciuto come il custode dei gatti della Moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme, è morto dopo aver contratto il Covid.

La pandemia causata dal coronavirus continua a mietere vittime in ogni parte del mondo, senza operare distinzioni rispetto a fasce d’età o estrazioni sociali. In questo contesto, nello Stato di Israele, in prossimità della capitale Gerusalemme, tra le morti provocate dal Covid recentemente registrate è stato annoverato anche Hajj Ghassan Younes, conosciuto come il ‘custode i gatti della Moschea di al-Aqsa’.

Morto il custode dei gatti della Moschea di al-Aqsa

Ogni mattina, per più di quarant’anni, Hajj Ghassan Younes ha lasciato la sua città natale, Ara, per recarsi a Gerusalemme, dopo aver riempito le proprie borse di semi per uccelli, cibo per gatti e dolcetti da regalare ai bambini. L’uomo era particolarmente noto agli abitanti della capitale che lo consideravano a tutti gli effetti come il custode degli animali della Moschea di al-Aqsa, considerata il terzo luogo più sacro dell’Islam.

Hajj Ghassan Younes, tuttavia, è stato infettato dal SARS-CoV-2 che ne ha indotto il decesso il 20 gennaio 2021. In seguito alla scomparsa del custode, sono comparse moltissime dediche, commemorazioni e celebrazioni trasmesse tramite i media locali e le pagine dei social network.

Le testimoniante diffuse da chi aveva avuto il privilegio di conoscere l’uomo lo descrivono cime una persona altruista, positiva e gentile. In molti dei video pubblicati online, inoltre, si può ammirare Younes donare dolci ai bambini e insegnare loro a distinguere i numeri, contando i gatti presenti nei paraggi.

Hajj Ghassan Younes e il soprannome ‘Abu Hurairah’

Per il ruolo che ricopriva presso la Moschea di al-Aqsa, Hajj Ghassan Younes veniva spesso soprannominato anche AbuHurairah, riferimento a un seguace del Profeta Maometto estremamente dedito agli animali. A proposito del suo ruolo di custode, durante un’intervista, l’uomo aveva dichiarato con orgoglio: «Dio Onnipotente mi ha onorato di questo ruolo: i gatti mi conoscono bene e sono molto legato a loro».

Younes si prendeva cura regolarmente di circa 40 esemplari di felino che stazionavano in prossimità del complesso. Ai gatti, poi, si aggiungevano innumerevoli uccelli ai quali dispensava cibo accuratamente selezionato.

Nelle rare circostante in cui Hajj Ghassan Younes non aveva la possibilità di lasciare la propria dimora per raggiungere Gerusalemme, chiedeva ad amici fidati di portare avanti la missione che si era prefissato. Durante la pandemia e con i lockdown imposti a livello nazionale, invece, i desideri del custode non sono stati ignorati e gli animali sono stati nutriti dalle guardie del complesso.