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Israele, funerali del rabbino morto di Covid: 20 mila persone ammassate

Funerali rabbino israele

Ventimila persone si sono ammassate nella capitale di Israele per partecipare ai funerali del rabbino morto di Covid nonostante il lockdown.

Nonostante Israele sia in pieno lockdown, oltre ventimila persone hanno partecipato ai funerali del rabbino Meshulam Dovid Soloveitchik, morto a 99 anni dopo aver contratto il Covid. Un assembramento di cittadini, molti dei quali senza mascherina, impossibile da controllare per le forze dell’ordine e che ha causato l’ira del governo.

Israele, assembramenti a funerali rabbino

La comunità ultraortodossa ha partecipato alla maxi processione nelle strade strette di Gerusalemme proprio nelle ore in cui le autorità hanno deciso di prolungare il lockdown nazionale di almeno un’altra settimana e di inasprire le pene per chi non lo rispetta. Le multe più salate dovrebbero servire a convincere proprio i rabbini e i loro fedeli ad adeguarsi alle norme stabilite per tutti, vale a dire la chiusura delle scuole, il rispetto del distanziamento e il divieto di assembramenti anche all’aperto. Tutte misure che durante i funerali non sono state rispettate, tanto che le immagini mostrano una scia di persone senza protezioni né distanza di sicurezza.

Un’onda che la Polizia non è riuscita a contrastare ma a limitare. Gli agenti hanno infatti impedito ad altre centinaia di persone di partecipare al funerale bloccando fuori città auto e autobus diretti alla cerimonia. L’evento ha destato l’ira dei membri del governo, primo fra tutti il viceministro della Sanità Yoav Kisch che ha affermato che “quel funerale provocherà altri funerali“.

Anche il vice primo ministro Gantz ha manifestato il suo sdegno: “Milioni di famiglie e bambini sono chiusi nelle loro case e rispettano le regole mentre migliaia di Haredim affollano il funerale, la maggior parte di loro anche senza maschere. Non accetteremo la continuazione di un falso isolamento inefficace. O tutti sono rinchiusi o tutti aprono. I giorni dell’indulgenza sono finiti”.