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Grecia, bimbo di 7 anni morto intossicato nel campo per migranti

bimbo morto intossicato in un campo migranti di tebe

A Tebe, circa 50 chilometri da Atene, è divampato un incendio in un campo migranti dove si vive in container. Un bimbo ha perso la vita.

A Tebe, città nota per la mitologia greca e collocata a una cinquantina di chilometri di distanza da Atene, si è verificata la scorsa notte l’ennesima tragedia della disperazione che ha coinvolto dei profughi. In un piccolo villaggio di container che ospita centinaia di migranti è divampato un rogo. Un manipolo di vigili del fuoco è stato inviato sul posto e, tramite l’utilizzo di quattro autopompe, in qualche ora le fiamme sono state domate. Da prassi, al termine dell’operazione i pompieri hanno perlustrato la zona e a quel punto hanno scoperto il dramma: un bimbo di origine curda è stato ritrovato senza vita. Si tratta di una nuova tragedia legata all’immigrazione verso la fortezza Europa avvenuta in Grecia.

Bimbo morto intossicato: le prime indagini

Al momento non vi è alcuna motivazione ufficiale che spieghi come l’incendio sia stato causato. I primi rilievi sarebbero propensi a incolpare una scintilla partita durante la preparazione del cibo in una delle residenze utilizzate dai migranti.

Per quanto riguarda invece la causa del decesso del piccolo – aveva appena sette anni – il responsabile sarebbe stato il fumo scaturito dall’incendio che lo ha intossicato.

Situazioni come questa, purtroppo, non sono affatto rare nei campi profughi in Grecia. Il Paese è una pentola a pressione colma di profughi che inseguono una vita dignitosa in Europa. Prima dell’incendio della scorsa notte ne era scoppiato un altro, non più di una settimana fa, in un campo sull’isola di Lesbo.

A Tebe la baraccopoli dove è morto il piccolo curdo può ospitare non più di 900 migranti e attualmente è vicinissima a raggiungere tale cifra.