> > Islanda primo paese europeo Covid free dopo un anno

Islanda primo paese europeo Covid free dopo un anno

L'Islanda si appresta a riaprire

Islanda primo paese europeo Covid free dopo un anno, un 'miracolo' figlio di condizioni favorevoli e attenzione assoluta alle regole

L’Islanda pronta ad essere il primo paese europeo covid free dopo un anno dall’inizio della pandemia. Da un giorno l’isola, preoccupata in questi giorni da uno sciame sismico, non ha fatto registrare nessun nuovo contagio interno, il che sembrerebbe confermare un andamento della cuva epidemica che punta al basso. In Islanda attualmente ci sono 17 persone contagiate dal coronavirus. Di esse 10 sono in isolamento domiciliare, sette invece sono ricoverate in ospedale. Nessuna di esse è in terapia intensiva. E i dato sull’incidenza dei casi per 100mila persone sul range delle due settimane è attestata allo 0,3 per i residenti. Per gli ingressi è invece di 3. Sono splendidi risultati testimoniati dalla mappa covid dell’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie: l’isola è in area gialla stabile.

Islanda primo paese europeo Covid free: le cause del successo

Né è passato inosservato il dato per cui questa situazione di grazia si sta determinando giusto mentre il resto del continente e del pianeta sta facendo i conti con le varianti. Ma qual è il segreto dell’Islanda? Di certo la scelta del governo di dare il primo via libera alle riaperture, ma allentando alcune delle restrizioni covid dopo aver coniugato le stesse con una selezione in ingresso, alle frontiere. Poi di certo la sua morfologia e le sue dimensioni: è un’isola ed è piccola, quindi i contatti sono pochi e facili da tracciare. Poi ancora una campagna vaccinale a tappeto che ha già raggiunto 12.600 persone. Durante la prima fase della pandemia l’Islanda aveva chiuso le frontiere e nell’estate del 2020 aveva selezionati gli ingressi in maniera certosina: test Covid all’arrivo, 5-6 giorni di quarantena obbligatoria e secondo test.

Il ‘miracolo islandese’ fra rigore e condizioni favorevoli

Vydir Reynisson, uno dei responsabili del ‘miracolo islandese’, non ha dubbi: “È stato un mix volontà dei cittadini di rispettare senza eccezione ogni norma, forza delle nostre équipe mediche, efficacia dei test, dei tracciamenti dei contagi, dei controlli dei casi positivi. Ma certamente dobbiamo ammettere che essere uno Stato-isola con appena 365mila abitanti, senza confini terrestri con altri Paesi e vicino al circolo polare ci ha aiutati”. Ebbene, quello stato-isola ora sta riaprendo ristoranti, palestre, piscine e si appresta a mettere di nuovo in mostra la sua bellezza, ma sempre all’insegna della prudenza.