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Brasile, terapie intensive piene: "La lotta contro il virus è stata persa"

Brasile terapie intensive

25 capitali degli stati del Brasile su 27 hanno le terapie intensive piene all'80%: due di esse hanno esaurito tutti i posti.

Gli ospedali del Brasile continuano ad essere sotto pressione a causa della pandemia in corso. Secondo un rapporto dell’istituto Fiocruz di Rio de Janeiro, la quasi totalità delle capitali degli stati ha l’80% delle terapie intensive occupate. Nella giornata di martedì 9 marzo il paese ha inoltre registrato il suo record di vittime pari a 1.972 morti.

Terapie intensive in Brasile

La ricerca evidenzia come il paese sudamericano sia il secondo al mondo per numero di morti (266 mila da inizio pandemia) dopo gli Stati Uniti e il terzo per numero assoluto di casi positivi confermati (11 milioni da febbraio 2020). Negli ultimi giorni si è registrata un‘impennata di contagi attribuibile secondo gli esperti alla diffusione di una variante altamente contagiosa che si crede abbia avuto origine nella città amazzonica di Manaus.

Una situazione che ha causato un aumento della pressione sugli ospedali tanto che in 15 capitali, tra cui Rio, Brasilia e San Paolo, le unità di rianimazione hanno raggiunto una capacità superiore al 90%. Le città di Porto Alegre e Campo Grande hanno invece le terapie intensive completamente sature.

L’epidemiologo dell’istituto Fiocruz Jesem Orellana ha a tal proposito dichiarato che “la lotta contro il Covid-19 è stata persa nel 2020. Non c’è la minima possibilità di invertire questa tragica circostanza nella prima metà del 2021“. L’unica cosa che si può fare, ha aggiunto, è sperare nella vaccinazione di massa o in un cambiamento radicale nella gestione della pandemia. Il timore è però quello che le morti giornaliere possano superare quota 2 mila.

Gli esperti hanno avvertito che l’unico modo per evitare tutto ciò sarebbe l’assunzione, da parte del governo federale, del coordinamento nazionale della lotta contro il virus raccomandando misure stringenti, l’utilizzo delle mascherine e attivando una campagna vaccinale. Finora le persone che hanno ricevuto la prima dose siero anti Covid sono più di otto milioni pari al 4% della popolazione.