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Età pensionabile, Calenda giudica errato un ulteriore rinvio

Età pensionabile

Il rinvio delle decisioni che vedono l'adeguamento dell'età pensionabile con l'aspettativa di vita è un errore secondo il ministro Carlo Calenda.

Il mancato adeguamento dell’età pensionabile rispetto alle aspettative di vita sarebbe un errore madornale che il PD sta commettendo. Questo è il pensiero del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Un errore che potrebbe costare caro alle casse dello stato e far saltare per aria tutti i conti. Un errore da non sottovalutare che colpirebbe anche l’istituto per la previdenza sociale.

Infatti il rinvio della manovra al dopo elezioni, oltre che a far saltare i conti, potrebbe essere letta come una semplice manovra elettorale. Rischio non poco alto nella popolazione. Difficilmente un futuro governo aprirà facilmente su un argomento così spinoso. Un affondo pericoloso per tutto il sistema Italia, su diversi fronti. Con il blocco dell’età pensionabile, il PD sta mettendo fortemente a rischio la stabilità del Paese. Una proposta sbagliata secondo il Ministro quella del rinvio che potrebbe costare all’INPS quasi 140 miliardi di euro. Mossa sbagliata rinviare, che potrebbe portare all’aumento dell’IVA. Serve, secondo Calenda, un maggiore equilibrio.

Età pensionabile

Pur riconoscendo la necessità di un’apertura verso un pensionamento più facile per i lavori gravosi, Calenda rivendica decisioni già utili in questo senso. Parla infatti delle pratiche del prepensionamento dell’Ape Social. Posizione questa condivisa anche dal Premier Paolo Gentiloni. Per Carlo Calenda, quella dell’adeguamento è un manovra utile e necessaria al sistema-Italia. Permetterebbe un potenziamento dell’istruzione tecnica, disinnescherebbe l’aumento dell’IVA e potrebbe portare al varo del reddito d’inclusione e a un aumento delle assunzioni dei giovani. Il tutto con un ritorno al deficit statale del 1,6%. Una strada maestra che il PD, partito di maggioranza al governo, dovrebbe continuare a seguire. Un suo abbandono sarebbe inutile e dannoso per tutti.

Il Ministro riporta poi alcuni dati Europei.Secondo tali dati, l’età media pensionabile nel nostro Paese si aggira attorno ai 62 anni, con soli 31 anni di lavoro effettivo. Di contro nel resto d’Europa si parla di una media dell’età pensionabile che si aggira intorno ai 37 anni lavorativi con quasi 64/65 anni per il raggiungimento della pensione. Pur essendo questa l’età media per il raggiungimento della pensione, l’Italia è fermamente appostata al secondo posto in Europa nel range dell’età pensionabile (66 anni e 4 mesi). Gli unici che dopo di noi vanno in pensione sono i Greci (67 anni). Dopo di noi Germania (65 anni e 4 mesi), Inghilterra(65 anni) e Francia (64 anni e 4 mesi). Età più basse per il pensionamento si trovano a Malta e Danimarca (a pari merito con 62 anni). Ultima la Svezia (61 anni).

Parla il Ministro

Anche altri i temi affrontati dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Quello che più gli preme riguarda certamente l’assunzione dei giovani all’interno del mondo delle aziende. Anche questo trattasi di un problema spinoso, dato che sempre più difficile è per i giovani entrare in relazione col mondo del lavoro. Il mercato del lavoro italiano infatti include il più alto numero di ultracinquantenni sul posto di lavoro.