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Ethan Caspani sui farmaci bloccanti la pubertà: "Aiutano a comprendersi"

Ethan Caspani

Ethan Caspani dice la sua sui farmaci bloccanti la pubertà e lancia un messaggio ai genitori.

Ethan Caspani è intervenuto sulla polemica inerente i farmaci bloccanti la pubertà e ha raccontato il suo percorso di transizione di genere. Il 26enne ha invitato i genitori ad ascoltare di più i propri figli. 

Ethan Caspani sui farmaci bloccanti la pubertà

Intervistato da Open, Ethan Caspani ha detto la sua in merito alle terapie bloccanti la pubertà e ha raccontato il suo percorso di transizione di genere. Il 26enne, molto seguito sui social dalla comunità transgender, difende quanti sentono che il sesso di nascita non corrisponde con ciò che sentono. “Se dovessero pentirsi? Vorrà dire che questo percorso gli sarà servito a comprendersi più a fondo. La cosa importante è stiano bene e siano sereni con sé stessi“, ha dichiarato Ethan. 

Il pensiero di Ethan sui farmaci

Caspani ha sottolineato che i genitori non devono temere che i figli, dopo l’assunzione dei farmaci, possano cambiare idea. Devono stare accanto ai pargoli, saperli ascoltare e soprattutto accogliere. Ha dichiarato:

“In realtà l’assunzione dei farmaci ritardanti la pubertà lascia all’adolescente la possibilità di comprendersi meglio. I farmaci in questione si assumono perché una volta iniziata la pubertà, il corpo subisce alcuni cambiamenti su cui poi è difficile intervenire. Mentre con questi farmaci ti risparmi, ad esempio, alcune operazioni. Servono a farti prendere coscienza di te”. 

Ethan Caspani: sì ai farmaci ai minori

Ethan sottolinea che una persona può prendere decisioni di questo tipo anche quando è minorenne. Ha dichiarato: 

“Premetto che dipende dal soggetto, ma sono favorevole alla prescrizione di terapie ormonali o farmaci ritardanti la pubertà anche ai minori”. 

Caspani ha sottolineato che i percorsi di transizione di genere sono molto “lunghi e non semplici e veloci come in alcuni casi si rischia di far intendere”. Il 26enne ha aggiunto: 

“E ai genitori che si ritrovano in questa situazione dico innanzitutto di ascoltare di più i propri figli e meno la società. (…) Per questo, e lo dico rivolgendomi alla comunità scientifica e ai genitori perplessi, chiedo di ascoltare di più noi persone trans”.