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Etna in eruzione, fontana di lava e nube alta 7 chilometri

Immagine dell'Etna in parossismo

Etna in eruzione, fontana di lava e nube alta 7 chilometri. Il gigante siciliano è stato monitorato per ore dagli scienziati dell'Ingv

Etna ancora in eruzione, quarto parossismo in sei giorni, fontana di lava e nube alta 7 chilometri per il gigante siciliano. Ad informare dell’attività in corso che da poche ore pare in regressione l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con l’Osservatorio Etneo di Catania. Poco dopo la mezzanotte di oggi, 25 maggio, ha avuto termine il quarto parossismo in sei giorni della nuova attività dal cratere di Sud-Est dell’Etna, iniziato nella tarda serata de 14 maggio. Il cratere Sud Est è quello canonicamente più attivo dell’intero complesso vulcanico.

Etna in eruzione, fontana di lava e nube alta 7 chilometri: il monitoraggio dell’Ingv

Le osservazioni dell’Ingv hanno monitorato l’intero fenomeno. L’osservazione si è avvalsa anche dell’ausilio di splendide immagini satellitari che hanno mostrato uno spettacolo superbo: la nube eruttiva prodotta dalla spettacolare fontana di lava ha raggiunto la ragguardevolissima altezza massima di circa 7.000 metri sul livello del mare. Come accaduto nel corso degli episodi di parossismo già registrati a marzo, quando si era arrivati a tredici fenomeni in sequenza, poi quella nube si è dispersa in direzione Nord-Est. 

Etna in eruzione, fontana di lava e nube alta 7 chilometri con forti esplosioni, fenomeno in calo

L’ingv ha anche comunicato che il fenomeno è stato accompagnato da forti esplosioni e boati che si sono avvertite anche a grandi distanze. Allo stato attuale, nelle ore successive al “picco” del fenomeno, i I valori di ampiezza media del tremore vulcanico sono rientrati a livello medio-basso. Cosa è successo dunque? Che il parossismo è rientrato in maniera graduale ma costante fino a riportare l’attività vulcanica nel suo normale range. 

Etna in eruzione, fontana di lava e nube alta 7 chilometri: nessun problema per l’aeroporto di Catania

Dall’Istituto fanno sapere che  “la nuova fase eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa non ha impattato sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania”. Nel corso dei precedenti parossismi di fine inverno-inizio primavera infatti, quando il sequenziamento era arrivato ad un minimo di sette episodi in pochi giorni, l’attività dell’Etna era stata molto più “invasiva” sulle infrastrutture umane e sull’abitato: nuvole di cenere sprigionatesi dalle fontane di lava di allora avevano letteralmente ricoperto l’aera urbana catanese, pregiudicato la visibilità e determinato la parziale interruzione delle operazioni di volo all’aeroporto.