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Euroderby, Fabio Bergomi: "L'Inter è più forte del Milan e ora deve dimostrarlo"

fabio bergomi

Tra presente e passato: quali sono le sensazioni alla vigilia della semifinale di Champions? Ne parliamo con Fabio Bergomi, uno degli youtuber di fede nerazzurra più seguiti.

In vista della sfida di Champions League tra Milan e Inter, al termine della quale sapremo quale delle due squadre di Milano potrà giocarsi la coppa dalle grandi orecchie a Istanbul, abbiamo intervistato Fabio Bergomi, seguitissimo youtuber e storico tifoso interista.

Euroderby, intervista a Fabio Bergomi

Prima di parlare dell’Euroderby, un commento sul campionato stravinto dai partenopei.

Stravinto sì, ma ultimamente hanno fatto diversi passi falsi, rischiando anche di perdere a Udine e rimandare ancora la festa. Hanno pareggiato ma se malauguratamente avessero perso, sarebbe stato uno scudetto vinto con 4 giornate di anticipo invece che 5. Lo dico dato che spesso si contestava lo Scudetto vinto da Conte con 4 giornate d’anticipo e questo con 5 per il rotto della cuffia… L’unica differenza è che quest’anno quelle dietro al Napoli hanno totalizzato qualcosa come 60 sconfitte, mentre in quello vinto dall’Inter, quelle dietro erano il Milan che è stato capace di rimanere dietro fino a Febbraio e un po’ anche la Juventus di Pirlo. Quindi alla fine è uno scudetto che sembrava stravinto ma che alla fine si è un po’ trascinato. Però effettivamente bisogna ammettere che il Napoli ha “ucciso” il campionato mesi e mesi fa.

Come giudichi il campionato fatto dall’Inter di Inzaghi fin qui?

Dai tifosi all’opinione pubblica, da quello che hanno detto i dirigenti, addirittura forse Zhang ma soprattutto Marotta, l’annata in campionato è stata veramente deludente. Anche perché l’obiettivo dichiarato dall’Inter, lo scorso anno no ma questo si, era la seconda stella e il campionato. Quindi volveva andare a dire cercare di strappare o scucire, quello scudetto vinto dal Milan l’anno scorso in maniera meritata, ma anche un po’ lasciato sfuggire proprio dall’Inter di Inzaghi, un anno dove gli errori del mister hanno pesato. Ecco perché l’allenatore era richiamato un po’ in appello, perché è lui che deve fare la differenza. Inoltre l’anno scorso aveva stupito all’inizio del campionato, che è andato poi un po’ calando ma che si è saputo riprendere per poi ricrollare nel finale. Ci ha messo anche del suo, perché al famoso derby del “si è girato Giroud” io c’ero e fino al 70esimo era una partita nella quale si viveva un clima dove, tolta la partita col Bologna, era già un campionato chiuso. Poi il Milan ha ribaltato il derby e realizzato quel filotto finale di vittorie fino allo scudetto. Quest’anno Inzaghi doveva fare molto di più e invece ha fatto molto di meno. Ho cercato di dare delle spiegazioni, Inzaghi parla di “sfortuna” ma per me la sfortuna non esiste. Infatti veniamo da 4 partite vinte dove la condizione mentale e fisica dei giocatori è migliorata notevolmente rispetto ai mesi scorsi. Io sono stato allo stadio a tutte le sconfitte, dall’Empoli, alla Fiorentina, al Monza e quello che rilasciava Inzaghi nelle interviste non era corretto. Da una parte non puoi dire che facciamo tante azioni davanti e c’è sfortuna, ma la partita sicuramente la pareggi, non la perdi. Quello che mi preoccupa per il derby è che l’Inter è più forte del Milan, ma pur essendo in pieno controllo della partita, ha sempre un momento di cedimento, di ansia, dove perde la concentrazione e subisce come si è visto con la Lazio nella miglior prestazione dell’Inter dell’anno. Il Milan riesce a stare concentrato nella partita 95 minuti pur avendo una rosa più corta. Tornando a Inzaghi, aveva il compito di non fare 11 sconfitte, perché se di 11 sconfitte ne pareggi 5, adesso saresti saldamente in zona Champions e potresti fare come il Real, concentrandoti esclusivamente sul vincere la Champions e dosare e preparare le partite in ottica di quella competizione. In conclusione, la dirigenza vincola, secondo quanto si vocifera, la permanenza di Inzaghi all’Inter in base non tanto a quello che accadrà quest’anno nella competizione, ma all’ingresso nella Champions League per l’anno prossimo, che porterà nelle casse societarie il premio di quest’anno e gli incassi dell’anno prossimo. L’annata di conseguenza è stata negativa perché non sei mai stato in competizione e forse approfittando delle poche occasioni che ha lasciato il Napoli durante l’anno, sarebbe potuto succedere quello che spesso accade a Spalletti, a cui faccio i complimenti, ovvero di mollare a un certo punto e le cose sarebbero potute andare diversamente.

Ti aspettavi un’Inter in Semifinale di Champions?

Inizialmente no, ma quando ho visto i sorteggi sì. Ero più preoccupato del Porto che del Benfica e invece sia il Porto che ha eliminato quasi sempre tutte le squadre italiane, che il Benfica non sono mai state a livello. Evidentemente a un certo punto è scattato qualcosa nella testa dei ragazzi dell’Inter e hanno intravisto, come quelli del Milan, la possibilità di poter arrivare quantomeno in finale, che sarebbe un risultato clamoroso se si pensa alla portata delle squadre. Ci troviamo ai giorni d’oggi in un calcio dove la Coppa dei Campioni te la sogni. Ci è andata due volte vicino la Juventus, che aveva una squadra molto forte. Ci troviamo quest’anno dove anche giocatori, sulla carta inferiori, possono avere l’opportunità di alzare una Champions inaspettatamente.

Come hai reagito al sorteggio?

Quando ho visto quel tabellone, ho dato un 60% di passaggio del turno all’Inter e per quanto riguarda il Milan ero certo che avrebbe passato il turno e non ci sarebbe stata partita. Per gli altri scontri passati di Milan-Napoli e per una partita gestita male da Spalletti nel ritorno, pur avendo il pallino del gioco.

Chi avresti voluto come avversario tra Milan e Napoli?

Il Napoli, perché ora come ora per me è più battibile del Milan. Lo abbiamo visto a Udine dove seppur con in campo Kvaraskhelia e Osimhen ha avuto difficoltà e poi è anche una squadra più indebolita dal punto di vista degli infortuni. Mentre con il Milan, in un derby in condizioni ottimali, c’è sempre stato equilibrio tra le due squadre tranne in qualche occasione. Di conseguenza avrei sperato di incontrare il Napoli.

Come vive un tifoso quest’attesa?

Malissimo! Inizialmente non volevo andarci, poi ho preso da abbonato il biglietto per il ritorno. Mi sono visto anche i famosi derby del 2003 e del 2005 e non è stata una bella esperienza. Il Milan nel 2003 era nettamente superiore come squadra e come formazione titolare in quella partita, dovuto alle nostre tante mancanze. Ai tempi abbiamo fatto un miracolo a fare un doppio pareggio e con le regole di oggi saremmo andati ai supplementari e non so come sarebbe finita. Nel 2005 il Milan era una squadra ancora più forte di quella del 2003, che ha perso poi quella finale pazza a Istanbul, ma contro di noi non c’è stata partita. Mi aspetto che questa Inter, più forte del Milan come rosa (lo ammettono anche i milanisti), lo dimostri sul campo.

Qual è l’episodio che ti è rimasto più impresso di quelle due partite?

L’arrembaggio dell’Inter che ho seguito dalla curva. A un certo punto anche i tifosi del Milan che notoriamente sono rumorosi, in quel momento erano rimasti zitti, perché sentivano anche loro che la squadra era in difficoltà. Noi nel mentre spingevamo in un tifo assordante che poi è culminato con quella parata di Abbiati su Kallon… Ancora oggi ricordo di essere quasi caduto dai gradoni, ma è stata solo una delusione. Una delusione nella delusione dopo il 5 Maggio. Ma siamo tutti consci che quel Milan era superiore.

Il ritorno del 2005 è ricordato come “derby della vergogna”. Che ricordi hai?

Ero in curva in quella partita e dopo il gol regolare annullato a Cambiasso è successo quello che è successo, nessuno ha mai capito i motivi e sono ovviamente cose che non devono accadere. Ed è stato un gesto forse mosso dalla frustrazione, dovuta ad anni e anni di sconfitte. L’ultimo scudetto l’Inter lo aveva vinto nell’89. In quest’ottica oggi non vedo rischi. Voglio comunque fare un appello però al far rimanere il calcio uno sport popolare e che, anche a livello di biglietti, non raggiunga prezzi astronomici. Deve restare uno sport dove si partecipa, si gioisce, si è sportivi, dove gli impianti siano a norma e dove ognuno faccia la sua parte.

Secondo te esiste e ti preoccupa il parallelismo Dida-Maignan?

Dida è stato un grandissimo portiere, amatissimo dai milanisti, ora fa il preparatore. Maignan non ha i fondamentali di Dida, ma è un portiere che pagato 15 milioni è diventato un giocatore fuori dal comune e straordinario.

Quale giocatore del Milan del passato e del presente toglieresti e vedresti volentieri in nerazzurro?

Del presente Maignan per quello che detto prima, poi per quanto riguarda il passato ti direi Shevchenko, perché eravamo la sua vittima preferita e gli avrei rubato quel Nesta, ragazzo d’oro. So per certo che Ronaldo e Vieri fecero di tutto per averlo in squadra, erano anche disposti a ridursi l’ingaggio. Alla fine però arrivò Cannavaro.

Aver perso entrambi i precedenti derby in Champions può avere un impatto psicologico o sono passati troppi anni?

Si riparte da zero, sono passati troppi anni e questi giocatori non hanno quella percezione e quell’aria che si tagliava con il coltello ai tempi. Al massimo possono averlo i dirigenti e noi tifosi, si azzera tutto e questo è un bene per l’Inter, ma il Milan, ripeto, è a suo agio in queste partite, lo abbiamo visto con il Tottenham e con il Napoli. Per me il Milan ha mollato il campionato e si sta concentrando solo su questo, mentre l’Inter tra la coppa Italia e il problema economico legato alla qualificazione in Champions potrebbe non essere al massimo.

Siamo al 10 Maggio, la rifinitura è finita e sei al posto di Simone Inzaghi, qual è il tuo 11 titolare?

In porta Onana, dietro sicuramente Darmian visto che Skriniar non c’è. Poi lui mette Acerbi e Bastoni anche se io stravedo per DeVrij più che per Acerbi, è un giocatore con più piede e serve quel tipo di giocatore contro il Milan. A centrocampo metto Calhanoglu, Barella e Brozovic, in maniera tale da poter fare incursioni a turno come con il Verona. A destra Dumfries e a sinistra avrei impiegato Gosens, essendo più difensivo, ma sono costretto a mettere Di Marco. Lì davanti invece assolutamente Lukaku e Lautaro. La coppia che fa più male, la coppia più in forma e che può più fare male al Milan soprattutto.

Te la senti di fare un pronostico?

Io ho sempre detto che bisogna stare attenti perché il Milan è una squadra che può alzare questa Champions ed è una squadra che ha dimostrato più di tutte di “ringhiare” per 90 minuti. Il Milan anche in una finale secca, anche con un Real Madrid “ingiocabile”, rimane secondo me la squadra che può vincere la Champions. Forse anche per DNA loro sono già lì con la testa e l’Inter non deve sottovalutarli. Ad oggi non lo so, bisogna stare attenti e non si sa mai cosa può succedere calcolando tutti i particolari fino alla partita.

Un messaggio finale per tifosi Interisti e Milanisti?

Sportività, tifare e far vedere che Milano rimane la capitale del calcio mondiale per titoli vinti e per partecipazione. Che vinca il migliore e speriamo che questo non sia un derby che necessiterà di altri 20 anni per essere rigiocato, ma che possa insegnare che con gli investimenti giusti, come ha fatto il Napoli, a restare in alto. Speriamo che sia un anno di ripartenza, che non sia scintilla ma dinamite.