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Europei 2016: il percorso dell’Inghilterra

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    Da alcuni anni il gioco inglese per club non è esprime il suo calcio migliore: vittoria del Leicester a parte, i grandi team come il Manchester United, Chelsea, Liverpool e Arsenal, sembrano aver esaurito la loro linfa creativa. Complice in primo luogo la crisi finanziaria e lâ€...

 

Da alcuni anni il gioco inglese per club non è esprime il suo calcio migliore: vittoria del Leicester a parte, i grandi team come il Manchester United, Chelsea, Liverpool e Arsenal, sembrano aver esaurito la loro linfa creativa. Complice in primo luogo la crisi finanziaria e l’arrivo di acquirenti oltreoceano, in un mercato che vede primeggiare gli stranieri, Roy Hodgson è riuscito a costruire una nazionale molto solida ripartendo dai giovani.

L’Inghilterra si presenta agli Europei di calcio 2016 con un cammino che non lascia spazio a dubbi o ripensamenti: 10 vittorie su 10 partite. Un bilancio ancora più esaltante se si pensa ai gol subiti, soltanto 3, e a quelli fatti, 31: una media eccellente e un sostanzioso biglietto da visita in vista dell’Europeo. Sostenuti da Rooney, infortunatosi a febbraio, la squadra ha guadagnato con facilità la leadership del gruppo E, seppure non fosse un girone proibitivo. Eppure Hodgson, anche senza i grandi nomi (Gerrard uno su tutti), è riuscito a consolidare un gioco difensivo e allo stesso tempo accattivante, potendo sfruttare esterni veloci e producenti: in attacco Wellback, Vardy e Kane sono i nomi da temere, mentre a centrocampo Dele Alli, ventenne del Tottenham, ha una grande occasione di potersi affermare come top player. I talenti non mancano e l’obiettivo non sembra così irraggiungibile: del resto per l’Inghilterra, questo è un trofeo che manca da troppo tempo.