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Evasione, Boschi: 'Nel 2017 recuperati 23 miliardi'

Evasione Boschi

Continua la lotta all'evasione fiscale messa in atto dal Governo; il Sottosegretario Maria Elena Boschi: "Si può e si deve fare di più".

Risultati importanti per l’Italia nel campo dell’evasione fiscale. La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ha dichiarato, in un convegno dedicato al tema dell’evasione, che la nostra nazione ha recuperato nel corso di quest’anno circa 23 miliardi: “Passi da gigante rispetto agli 11 miliardi recuperati nel 2014, ma si può e si deve fare di più“. La Boschi ha poi sottolineato l’incremento delle misure di contrasto proposte dal Governo: “Abbiamo fatto misure di contrasto nuove per consentire un maggior recupero del gettito con accordi con alcuni Paesi, come il Vaticano, la Svizzera e il Liechtenstein“, ha aggiunto.

Un’Italia senza evasori? Ecco come sarebbe

L’economista della Banca d’Italia Emmanuele Bobbio ha condotto uno studio-ricerca sul sistema industriale italiano, delineando anche l’assetto che l’economia della penisola assumerebbe senza la presenza di evasione fiscale. Le piccole e medie imprese tendono ad evadere le imposte: l’evasione non porta alla crescita, ma anzi incita un maggiore controllo da parte delle autorità. Un gatto che si morde la coda: piccole imprese che evadono, scorrettezze verso l’ambiente economico e conseguente scarsità di innovazione, dovuta allo stretto controllo da parte delle autorità.

Ipotesi azzeramento

L’azzeramento dell’evasione modificherebbe in modo radicale lo scenario industriale del nostro Paese. La dimensione delle imprese crescerebbe in un quarto e la possibilità di innovazione salirebbe del 1%, a seconda dei prodotti. In crescita anche il panorama delle piccole imprese, dove si passerebbe dal 3% al 7%, con un raddoppio delle capacità e delle possibilità di innovazione. Elemento positivo sarebbe anche l’aumento dell’occupazione: i posti di lavoro generati da un miglioramento dell’innovazione salirebbero dell’1%.

L’evasione in Italia: i dati

In Italia sono solo 440mila i cittadini che dichiarano di guadagnare oltre 100.000€ all’anno. In pratica lo 0,1% della popolazione. Un chiaro sintomo che qualcosa non funziona e che il numero degli evasori è ancora molto alto. D’altro canto, chi paga rischia di venire tartassato per colpa di quelli che non pagano. Nell’ultima dichiarazione dei redditi sono stati versati dagli italiani 172 miliardi di Irpef: il 60% proviene da lavoratori dipendenti e il 34% da pensionati. Le restanti categorie – commercianti, imprenditori, professionisti sono il 5% del totale Irpef.

L’evasione, pari a circa un centinaio di miliardi all’anno, si paga poi sui servizi di pubblica utilità: tagli alle scuole, al welfare, alla sanità, ai servizi al cittadino e conti pubblici sempre in rosso. In sostante l’evasione si dimostra essere un spreco, operato da una minoranza di italiani a danno di tutta la popolazione. Pagare le tasse è una parte fondamentale del patto tra cittadini e Stato: un male assoluto per l’Italia, che non aiuterà a risollevarsi dalla crisi anzi contribuirà ad aumentare il baratro in cui la società e l’economia italiana già versano da alcuni anni.

Il governo continuerà ad incentivare le misure di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale, affinchè il numero degli evasori vada in diminuendo ed aumentino, in questo modo, le speranze per l’Italia di diventare un Paese migliore con un numero di servizi al cittadino garantita e di qualità.