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Evasione fiscale: confronto tra Italia e resto d'Europa

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Uno dei fattori che ha scombussolato enormemente l’economia italiana degli ultimi anni è certamente il problema legato all'evasione fiscale. Ingenti somme di denaro evase da privati e imprenditori che hanno prosciugato le casse dello stato. Ridotte drasticamente le entrate dell'Erario e le tasch...

Uno dei fattori che ha scombussolato enormemente l’economia italiana degli ultimi anni è certamente il problema legato all’evasione fiscale. Ingenti somme di denaro evase da privati e imprenditori che hanno prosciugato le casse dello stato. Ridotte drasticamente le entrate dell’Erario e le tasche dei contribuenti onesti.

Sono varie le motivazioni che hanno spinto molti ad alimentare questo malcostume, non solo italiano, incrementato negli ultimi decenni. La prima tra tutte è lo scarso senso civico. Evadere denaro implica un aumento cospicuo della tassazione, con i cittadini onesti costretti a sobbarcarsi la spesa che sarebbe spettata ad altri. Questo perché l’apparato statale deve far pareggiare il costo dei tributi che avrebbero dovuto essere pagati. Un altro motivo è quello delle imposte troppo elevate che costringono a rivolgersi a degli escamotage per pagare di meno. Il tutto a svantaggio della collettività.

Non solo impresari o persone ricce, ma anche la gente del popolo spesso e volentieri diviene complice di questo fenomeno. L’evasione fiscale è un atto da condannare, ma allo stesso tempo accettato e largamente usato. Basti pensare al classico acquisto presso un comune negozio. Non di rado i commercianti evitano di “battere” lo scontrino, non emettendo fattura. Oppure nel campo dell’artigianato e della piccola industria, con il mancato pagamento dell’Iva e delle varie imposte. Con il cittadino che, a fronte di un cospicuo sconto, rinuncia alla fattura.

Evasione Fiscale in Italia

Sono varie le differenze del fenomeno dell’evasione fiscale tra Italia e le altre nazione del vecchio continente.

Nel nostro paese sono stati attuati dal governo vari stratagemmi per attenuare la vastità di questo fenomeno. L’intento è di bilanciare la misura del Tax Gap, ovvero la differenza tra le tasse che dovrebbe riscuotere l’Erario e quelle definitive. Basti pensare che l’evasione fiscale annua oscilla tra i 200 e i 300 miliardi, quasi il 20% del Prodotto Interno Lordo.

  • Di fondamentale importanza lo scontrino telematico. Si tratta dell’invio degli incassi quotidiani da parte dei commercianti all’Agenzia Delle Entrate. Una sorta di fattura elettronica da adottare all’interno della grande distribuzione.
  • Con il redditometro invece viene calcolata la capacità di spesa di un nucleo familiare, o di un individuo, in base al reddito. Di conseguenza la possibile presenza di un bene, non consono al dato retributivo, diviene alquanto sospettosa. Nonostante le potenzialità di questo strumento siano cospicue, i risultati non sono soddisfacenti. Controlli ridotti nel corso degli ultimi anni e incassi nettamente minori rispetto alle attese.
  • Con la Tax Compliance viene offerto un servizio ai contribuenti, per adempiere volontariamente ai propri obblighi tributari.
  • Assieme a ciò sono numerosi i controlli a tappeto eseguiti dagli organi di Polizia, con la Guardia Di Finanza che ha sottratto agli evasori cifre record.

Tutto questo lavoro non basta. L’Italia infatti è considerata tra i paesi dell’Unione Europea con il più alto tasso di evasione. Secondo i dati raccolti dal Tax Research di Londra l’evasione nel nostro paese ammonta a circa 180 miliardi, sui 1000 miliardi complessivi degli altri paesi dell’UE, con un rapporto tra nero e Pil del 27%. In questa classifica non troppo ambita, nella quale figuriamo nelle prime posizioni, seguono Belgio e Spagna, entrambi al 22% delle mancate entrate. La Germania si attesta al 16%, Francia 15%, Gran Bretagna 12%. In testa invece vi è la Romania, con il 35%, davanti ai paesi baltici, Estonia, Lettonia, Lituania, tutti intorno al 30%, Cipro 28%, Grecia, Malta, Polonia al 27%.