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Ezzelino da Romano e la sua storia del suo fantasma

CastellodiOnara

Storia di Ezzelino da Romano e Padova Chi conosce la storia di Padova, conoscerà sicuramente anche il personaggio di Ezzelino III da Romano, "la Belva", il crudele signore della città nel XIII secolo. Era nato a Romano d’Ezzelino (Vicenza) il 25 aprile 1194 e morì a nel Castello di Soncino (...

Storia di Ezzelino da Romano e Padova

Chi conosce la storia di Padova, conoscerà sicuramente anche il personaggio di Ezzelino III da Romano, “la Belva”, il crudele signore della città nel XIII secolo. Era nato a Romano d’Ezzelino (Vicenza) il 25 aprile 1194 e morì a nel Castello di Soncino (Cremona) il 27 settembre 1259.

La sua spietatezza è legata in particolare alla Torlonga del vecchio Castello di Padova, la torre più alta, che egli trasformò in prigione con una stanza di torture; torture a cui Ezzelino assisteva sadicamente nei confronti dei suoi avversari politici o amorosi: si dice che qui, nei pressi dell’edificio, dimori il fantasma di Sarpendone, ex fidato guerriero che l’aristocratico aveva scoperto avere una relazione con sua moglie Selvaggia, figlia naturale di Federico di Svevia.

Ezzelino da Romano morì a causa di una ferita al piede riportata in battaglia: malconcio, riuscì a riparare verso Bergamo, dove però venne sconfitto e catturato. Spirò nel Castello di Soncino (Cremona). La sua spietatezza fece storicamente sì che Papa Innocenzo IV decidesse di scomunicarlo (1254) e mandasse contro di lui addirittura una crociata; inoltre Dante, nella Divina Commedia, lo pose all’Inferno, nel Girone dei Violenti. La sua pena è quella di essere immerso nel Flegetonte, un fiume di sangue bollente.

Leggende su Ezzelino e i suoi fantasmi

L’oscuro personaggio “diventò” anche un fantasma, vagando per diversi castelli. Sulla sua morte si diffusero diverse leggende: o che avrebbe rifiutato le cure, o che si sia strappato le bende dalla ferita al piede e sia morto dissanguato, o ancora che si sarebbe tolto la vita tagliandosi la gola con la propria spada. Per quanto riguarda la sua sepoltura, non se ne conosce il luogo: si dice sia avvenuta in terra sconsacrata, in quanto egli era uno scomunicato. In realtà non si sa se Ezzelino si sia convertito o meno prima di morire: si sa solo che conobbe Sant’Antonio da Padova, il quale lo aveva aspramente esortato a pentirsi. Ezzelino si rifiutò, cacciò Antonio che gli predisse che sarebbe andato all’Inferno, come sostennero alcuni, o appunto si pentì delle sue malefatte?

In ogni caso il suo fantasma si sarebbe “perduto” nella Palude di Onara o in vari palazzi, quali il vicino Castello di Onara, il Castello di Bassano del Grappa – che visse il suo maggior splendore proprio al tempo della dinastia degli Ezzelini -, nel Castello di Godego, in quello di Romano e in quello di Monselice, dove dimorerebbero altri due fantasmi. Tutto ciò sarebbe Confermato da alcune segnalazioni e ricerche storiche.

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