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Facebook: attenzione al virus camuffato da quiz

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Uno strano virus travestito da quiz sta arrivando in posta agli utenti di Facebook: lo denuncia la Polizia Postale, che mette in allerta tutti

Uno strano quiz sta arrivando in posta agli utenti di Facebook. La denuncia arriva direttamente dal profilo social della Polizia Postale. Il quiz in questione si chiama “Dimmi come ti chiami e ti dirò chi sei”. Al momento del click l’utente riceve un sms che informa dell’attivazione di un servizio telefonico al costo di 7 euro a settimana.

Ma cosa fare nel caso in cui sia stato attivato questo virus? Gli esperti informatici dicono che è sufficiente contattare il proprio gestore telefonico. A cui deve essere sottoposta la disattivazione dei servizi non richiesti. Si può anche interrompere del tutto la possibilità di ricevere simili messaggi sul proprio telefono cellulare. Se vi è capitato qualcosa del genere, dunque, non preoccupatevi: non siete certo gli unici e c’è un rimedio.

Truffa su Facebook: l’avvertimento della Polizia Postale

La polizia postale sul suo account Facebook ha pubblicato un lungo messaggio per avvertire gli utenti. Eccolo parola per parola. “Attenzione. Sono molte le segnalazioni che ci stanno arrivando riguardo un quiz che sta circolando su ‪#‎facebook‬ (Dimmi come ti chiami e ti dirò chi sei). Non appena si clicca l’utente riceve un sms che avverte dell’attivazione di un servizio telefonico dal costo di sette euro a settimana”.

Dimmi come ti chiami e ti dirò chi sei

“Abbiamo più volte detto che questi test nascondono delle vere e proprio truffe”, ha avvertito la polizia. “Rinnoviamo l’invito a non partecipare. In caso l’abbiate già fatto, bisogna contattare il proprio gestore e chiedere la disattivazione dei servizi non richiesti. Attraverso la voce applicazioni del vostro profilo è anche possibile rimuovere l’autorizzazione dell’accesso ai propri dati, e il blocco delle applicazioni non richieste”.

Se ci si pensa attentamente, si tratta di una vera e propria truffa. Gli utenti di Facebook per gioco o per divertimento provano il test. Ma alla fine devono fare i conti con un abbonamento sul cellulare senza averlo richiesto. L’allarme della polizia non è tanto rivolto ai giovani, quanto piuttosto agli adulti. I quali provano il test senza magari sapersi ben destreggiarsi con la tecnlogia. Con un semplice click rimarrebbero insomma fregati da questi ladri cibernetica. Insomma, il consiglio è quello di fare attenzione. E ricordare sempre che nessuno vi dà mai niente per niente.

Facebook: ricettacolo di truffe anche nella sfera sessuale

Capita spesso di ricevere richieste di contatto su Facebook da donne o uomini bellissimi e impossibili. Ecco, prima di iniziare a chattarci è bene stare molto attenti, perché si tratta quasi sempre di truffe, che sfociano in ricatti sessuali. Questi profili fasulli sono spesso governati dai cosiddetti “bot”, in grado di iniziare una banale discussione in chat, ma che falliscono nel rispondere a domande complesse. Tali esche possono operare dei fotomontaggi e minacciare la loro divulgazione. Se poi avete fatto sesso virtuale a quel punto cè poco da fare. Il consiglio è quello di non pagare mai, denunciare sempre. Cercate inoltre aiuto e consiglio dagli amici veri.