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Faceva rivivere su Facebook il figlio morto: madre bloccata

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Per la madre la pagina era un "rifugio senza pretese".

Cerca di tenere in vita il figlio morto il luglio scorso, scrivendo per conto suo su Facebook, ma il social più importante del momento ha deciso di bloccarla. E’ questa la brutta decisione che ha dovuto subire la madre di Luca Borgoni, il ragazzo di 22 anni morto scivolando sul Cervino l’8 luglio dell’anno scorso. Poco importa che per lei fosse un sollievo e un modo per farlo in qualche modo rivivere. Facebook ha deciso di bloccarla e trasformare il profilo di Luca, in una pagina commemorativa, aggiungendo un fiore blu di cui la madre non sapeva nulla. Subito dopo la tragedia, la madre del 22 enne torinese, Cristina Giordana, aveva fatto di tutto per “tenere vivo” andando a discutere al posto suo la tesi di laurea in biologia, mentre in ottobre era toccato agli amici di Luca “accompagnarlo” in vetta al Dhaulagiri, portando una sua foto sulla cima della montagna nepalese.

Facebook blocca la madre

Dopo tanti post e foto pubblicati su Facebook, la madre di Luca riceve una bruttissima notizia: il social network decide di bloccarla, spiegando che il regolamento va rispettato ma allo stesso tempo sperando “che amano Luca troveranno conforto nel visitare il suo profilo per ricordare lui e la sua vita”. Per Cristina, la decisione di Facebook è stato un dolore immenso. Questo perché, secondo quanto spiega la madre a ‘Repubblica.it’, quei post erano “un modo per farlo vivere ancora e per tenermi in contatto con i suoi amici”.

Per la madre di Luca però, c’è ancora una possibilità di agire su Facebook per conto di suo figlio, ovvero utilizzando il “profilo erede”. Ebbene sì, c’è la possibilità che il titolare di una pagina la lasci “in eredità” a un’altra persona, sottoscrivendo però questa intenzione con una precisa procedura. Cosa che, nel caso di Luca e di sua madre, non è stata ovviamente possibile essendo il ragazzo rimasto vittima di un improvviso incidente.

“Quanti, sui milioni di ragazzi che hanno un profilo Facebook – dice a questo proposito Cristina Giordana – sanno di questa possibilità e l’hanno messa in atto? Mi si è fermato il cuore – ha raccontato la madre a ‘Repubblica’ – Adesso l’accesso alla sua pagina è bloccato. Quella pagina era la mia isola, era un piccolo rifugio senza pretese. Non sono mai stata ossessiva, mai sgarbata, mai inopportuna. Semplicemente scrivevo a nome di mio figlio e i suoi amici rispondevano, mettevano dei like, e a me sembrava che un po’ di lui fosse ancora lì davanti al computer. So che tutto ciò non è proprio a norma di regolamento ma insomma: è difficile spiegarlo, ma ogni mamma può capirmi”.